Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, nel corso della campagna referendaria ha fatto tappa in Trentino Alto Adige lo scorso venerdì, 23 maggio, toccando Trento e Bolzano. “Il sindacato esiste perché le persone che per vivere han bisogno di lavorare decidono di mettersi assieme – ha detto Landini dal palco di Bolzano –. Per questo la cosa che dobbiamo temere più di tutte è l’indifferenza. E per questo il sindacato deve adattarsi e rispondere ai bisogni delle persone. Stiamo facendo una cosa utile per tutti, per il Paese: ci sono dei momenti in cui contano i fatti, in cui conta la coerenza tra quello che dici e quello che fai. Non otterremo tutto quello che stiamo chiedendo, ma ci sono momenti in cui devi avere il coraggio di rischiare: non è sicuro che raggiungerai il tuo obiettivo, ma è sicuro che se non fai nulla avrai già perso”.

“Lo sforzo organizzativo per questa campagna referendaria è stato enorme – ha detto Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil del Trentino –, ma la speranza è che raggiungendo il quorum, con la vittoria dei sì, possano cambiare davvero le cose, a partire dalla piaga delle morti sul lavoro”. Proprio nella mattina del 23 maggio nella provincia di Trento un giovane lavoratore straniero di 25 anni ha perso la vita. “Un motivo in più – ha detto Grosselli – per parlare con la gente fino all’ultimo minuto e convincere quante più persone ad andare a votare l’8 e il 9 giugno”.

“La presenza di Maurizio Landini in questo rush finale di campagna per noi è importantissima – ha detto Cristina Masera, segretaria generale della Cgil/Agb –. Al centro della nostra battaglia, in questo territorio, anche l’impegno per rendere il lavoro più sicuro, obiettivo di uno dei quattro quesiti promossi dalla Cgil”.

(Montaggio a cura di Daniele Diez)