La Cgil di Cremona denuncia la precarietà come un problema strutturale del mercato del lavoro in Italia, con effetti drammatici su giovani, donne e laureati: “Oggi quasi il 30% degli occupati è legato a contratti a termine o part-time. Ma la precarietà non si misura solo nei contratti: si traduce anche in bassi salari, mancanza di tutele e assenza di prospettive”, scrive il sindacato in un comunicato.

A dieci anni dall’approvazione del Jobs Act, “voluto con l’obiettivo dichiarato di combattere proprio la precarietà, il bilancio è fallimentare. Dovevano aumentare l’occupazione e la stabilità, invece si è ottenuto l’esatto contrario: più fragilità, meno diritti, più disuguaglianze.

Per la Cgil cremonese a peggiorare ulteriormente la situazione sono intervenute le scelte di questo governo. Il cosiddetto “Decreto Lavoro” (DL 48 del 4 maggio 2023) ha ulteriormente liberalizzato l’uso dei contratti a termine e reintrodotto i voucher. Il “Collegato Lavoro” ha poi ampliato il ricorso al lavoro stagionale e semplificato le regole sulla somministrazione, permettendo alle aziende di superare i limiti previsti (30%) e preferire il lavoro in affitto a rapporti stabili e duraturi. A tutto questo si aggiungono le scelte non compiute: l’assenza di interventi lascia milioni di lavoratori senza strumenti, senza tutele, senza la possibilità di decidere davvero della propria vita.

“Anche nella nostra provincia – prosegue – il quadro è allarmante: l’80% dei nuovi avviamenti al lavoro riguarda forme precarie, come apprendistato, collaborazione, somministrazione, tempo determinato, mentre cresce il numero di giovani che lasciano il Paese in cerca di condizioni di vita e lavoro migliori.

Per cambiare rotta, per rimettere al centro i diritti, la libertà e la dignità delle persone, il sindacato fa sapere che continuerà a promuovere l’iniziativa sindacale. A partire dai cinque referendum per cui siamo in campo: per i diritti, per la giustizia, per la dignità, per la sicurezza sul lavoro, per una cittadinanza che non esclude ma accoglie. “Cinque SÌ per non girarci dall’altra parte. Cinque SÌ per cambiare l’Italia. Per questo la Cgil di Cremona invita tutte e tutti a votare l’8 e 9 giugno”.