Fare tornare gli studenti a scuola in sicurezza è una priorità per tutti. Per i ragazzi, che vogliono riappropriarsi di relazioni, spazi, partecipazione. Per gli insegnanti, che seppure si siano adattati ai nuovi schemi della didattica a distanza e abbiano inventato dinamiche innovative, per esercitare appieno il loro ruolo hanno bisogno di rapporti diretti e non virtuali. Ma per centrare l’obiettivo del 7 gennaio, che prevede il rientro degli studenti delle scuole superiori per il 75 per cento in presenza, è necessario realizzare un raccordo tra istituti e trasporto locale, il cui coordinamento è affidato ai Prefetti. Già, perché il trasporto pubblico è un anello fondamentale di questa catena che dovrebbe riportare i ragazzi in aula. La vera difficoltà è coniugare una capienza dei mezzi al 50 per cento e la garanzia di una presenza in classe al 75 per cento, specie in assenza di un reale potenziamento del sistema dei trasporti.

 

 

In questi giorni anche in Lombardia si stanno svolgendo i confronti coordinati dalle Prefetture, ai quali però le organizzazioni sindacali sono state invitate saltuariamente e a macchia di leopardo. Questo accade nonostante siano prevedibili ricadute sull’organizzazione del lavoro e quindi dell’orario del personale, che dovrà modulare l’attività sulla base delle riorganizzazioni e dello scaglionamento degli spostamenti messi in campo. Un puzzle complesso e delicato, che richiede il contributo e la collaborazione di tutti i soggetti. “La possibilità di muoversi in sicurezza è la grande scommessa del 2021 – dichiara Elena Lattuada, segretaria generale Cgil Lombardia -. Proteggere la salute, permettere ai ragazzi di tornare a scuola senza correre rischi, e rispondere alle esigenze di mobilità delle persone sono le sfide che ci troviamo davanti. I trasporti hanno vissuto un periodo di crisi in ragione della pandemia e dell’assenza di studenti. È il momento di mettere in campo tutte le risorse e le soluzioni”. L’offerta su gomma del trasporto pubblico locale, per esempio, che serve le aree extraurbane: può essere potenziata a favore degli studenti, rimodulando i turni di lavoro per concentrarsi di più su alcune fasce orarie, ma serve aumentare il parco mezzi a disposizione. Il governo ha stanziato 350 milioni di euro per contratti con le aziende che hanno bus turistici fermi queste risorse però sono state utilizzate parzialmente e non da tutte le aziende.

 

 

 

Una buona notizia arriva dal capoluogo meneghino, dove è stato presentato il “Patto Milano per la scuola”, che ha ricevuto l’adesione di Cgil, Cisl e Uil provinciali, istituzioni pubbliche, gestori del trasporto, commercio, aziende, ordini professionali e che nelle intenzioni dovrebbe garantire agli studenti e alle studentesse delle scuole secondarie di secondo grado il rientro in classe in sicurezza e alla città di poter funzionare al meglio. L’accordo prevede la riorganizzazione degli spostamenti nella fascia oraria mattutina 7-10, ritenuta, sulla base di uno studio del Politecnico di Milano, la fascia oraria più congestionata del trasporto pubblico locale.