Le agenzie di questa mattina battono la notizia di un colpo di stato in Myanmar e dell’arresto di Augun San Suu Kyi. L’esercito afferma “Stato di emergenza per un anno"

 

L’appuntamento

Alle 10, in diretta streaming su Collettiva.it , il seminario organizzato dalla Cgil nazionale:  “Gestione della pandemia e campagna vaccinale contro il Covid-19”. L’iniziativa sarà introdotta e coordinata dalla segretaria confederale della Cgil Rossana Dettori e conclusa dal segretario generale Maurizio Landini. Parteciperanno Renato Costa, commissario straordinario per l'emergenza Covid a Palermo e Provincia; Massimo Galli, direttore Malattie infettive Ospedale Sacco di Milano; Agostino Miozzo, coordinatore del CTS; Lucia Mitello, responsabile Professioni sanitarie Ospedale San Camillo di Roma; e Franco Scarpelli, giuslavorista dell’Università degli Studi Milano-Bicocca.

 

Prime pagine

“Recovery, tra test per l’Italia divisa” è il titolo de Il sole 24 ore che come contro apertura indica “La casa in crisi: perse 100mila compravendite, prezzi in bilico”. Il Corriere della sera sceglie la crisi di governo “La prima prova è il programma”, così come La Repubblica “Battaglia sul contratto” e nel sommario recita “Fico riunisce alla Camera i partiti di maggioranza per scrivere un nuovo patto: scontro su Mes, giustizia e 007. Possibile vertice tra i leader, Conte in bilico. Il Colle: no ad azioni di disturbo. Confindustria difende Gualtieri”. E ancora in apertura, il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari sottolinea: “Virus, è subito allarme movida: così ripartono i contagi”. Per Il Messaggero: “L’Italia ferma allarma la Ue. Serve un governo capace”. Anche La Stampa titola sulla crisi: “Conte ter, ora si litiga sui ministri”. Per il Fatto Quotidiano: “Renzi fa il furbo e Mattarella gela gli avvelenatori di pozzi”.  Il giornale diretto da Travaglio segnala in prima un’inchiesta economica: “La nuova lotta di classe oggi passa per Amazon”.

L’apertura di Collettiva è dedicata all’emergenza vaccini, alla presentazione del seminario organizzato dalla Cgil nazionale (ore 10 di oggi in diretta streaming su Colltettiva.it) e sul lancio della Petizione europea per vaccini e farmaci salva vita per tutti.

Vaccino bene comune

Obiettivo 1 milione di firme

Agnoletto: nessun profitto sulla pandemia

 

Le interviste

A pagina 8 La Stampa pubblica una conversazione di Flavia Perina con il presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli che afferma: “La crisi ha messo in evidenza che gli anelli più deboli sono le donne, abbiamo la necessità di metterle in condizione di essere protagoniste”., e aggiunge: “C’è grande attenzione, il rafforzamento dell’impegno sociale è una priorità della presidenza portoghese. Il Covid ci offre molte lezioni, l’Unione europea non è solo Bruxelles. Non c’è dirigismo ma voglia di collaborazione. Abbiamo bisogno di snellire i processi, il Recovery deve ancora partire. Facciamo appello ai parlamenti nazionali, abbiamo visto che alcuni se la prendono troppo comoda”. Alla domanda di Perina sui ritardi italiani, Sassoli risponde: “Per supportare gli stati nazionali Bruxelles si è attivata mettendo a disposizione uno strumento di consulenza tecnica sulla gestione dei fondi, finanziato con 850 milioni di euro a disposizione dei singoli paesi. Su questo però noto una certa distrazione dell’Italia. L’Unione Europea non è più dirigista. Il successo del Recovery dipende dalla responsabilità e anche dalla stabilità dei singoli stati membri”.
Sul Corriere della sera parla Valeria Manieri, coordinatrice della campagna Donne per la salvezza – Hailf of it che nel salutare con soddisfazione l’approvazione di un manifesto per l‘impiego delle risorse del Recovery afferma: “Con più donne occupate il Pil cresce di 7 punti. Il Paese non può andare avanti su una gamba sola”.

Sulla crisi di governo parlano Giovanni Toti sul Corriere della sera. “Da Berlusconi un ottimo progetto ma forse è troppo tardi”; Luigi Zanda su La Repubblica: “Se fallisce il ter serve un governo con alte personalità”; Debora Serracchiani su La Stampa: “A Matteo dico basta con i tatticismi. Intese strutturali con i 5 stelle? Vedremo”.

C’è la crisi politica e c’è la crisi sanitaria. Che non è finita anche se le immagini di ieri che raccontano di festeggiamenti in piazza per la riconquistata libertà delle zone gialle sembra indicare una scarsa consapevolezza. A lanciare l’allarme l’Associazione Italiana di Epidemiologia per bocca del professor Cesare Cislaghi a pag. 10 del Corriere della sera che afferma: “Serve più cautela. È un rischio ripristinare così tante zone gialle. Secondo alcuni indici il contagio è in crescita”. Anche per il consigliere del ministro della Salute Walter Ricciardi (pag. 9 de Il Messaggero) con il passaggio in zona gialla di quasi tutto il Paese: “Avremo un incremento dei casi positivi fra tre-quattro settimane. Ormai l’andamento di questa epidemia è prevedibile. Sarebbe importante evitare gli assembramenti, ma mi pare evidente che i semplici suggerimenti non bastano. Se aggiungiamo che sono state riaperte le scuole, abbiamo la certezza di avere presto un incremento dei casi. Febbraio e marzo saranno i mesi più difficili”.

Editoriali e commenti

Secondo Maurizio Ferrera, pag. 28 del Corriere della Sera: “A Bruxelles inizia a serpeggiare la preoccupazione che il progetto Nex Generation Eu abbia fatto il passo più lungo della gamba. Cioè che i Paesi membri (soprattutto quelli che riceveranno, come l’Italia, ingenti sovvenzioni e prestiti) non abbiamo una adeguata capacità di assorbimento, in termini non solo di spesa ma anche e soprattutto di allineamento alle linee guida, ai grandi obiettivi tematici concordati insieme in Europa……..Se venisse a mancare la capacità di assorbimento, nei Paesi del Nord potrebbe velocemente erodersi la disponibilità a sostenere nel tempo la distribuzione territoriale delle risorse, su base solidaristica……..I protagonisti della crisi di governo italiana stanno oggi pensando a tutt’altro. Prima o poi però le consultazioni finiranno, si dovrà pur parlare di agenda e di persone. C’è da sperare che sia il programma sia i ministri del nuovo esecutivo vengano scelti anche in base alle due sfide – interna ed esterna – del Recovery”.
Afferma Ezio Mauro su La Repubblica: “Dunque la crisi si muove, perché alla fine un governo bisognerà pure averlo, magari anche soltanto per portare il Paese alle elezioni. Ma si muove su un piano inclinato, dove tutto può ancora scivolare all’improvviso scombinando i calcoli strategici e le astuzie tattiche che stanno imprigionando da settimane la vera agenda dei problemi di cui i cittadini hanno ben chiare le priorità: salute, lavoro, economia, ripresa, sicurezza e coesione sociale. Sono tutte questioni che in questa concentrazione di emergenze superano la dimensione dello stato nazionale e possono trovare una soluzione soltanto dentro un orizzonte europeo, con il  piano vaccini, il Recovery Fund, la condivisione del debito. Già questa evidenza dovrebbe stringere i tempi della crisi indirizzandola verso una soluzione rapida e responsabile, puntando con senso dello stato sulla ricostruzione dell’Italia nel dopo pandemia, piuttosto che sul rinascimento della sabbia dell’Arabia Saudita”.

Anche Elsa Fornero, dalle colonne de La Stampa, pone l’accento sulla necessità di un governo forte per affrontare la Sfida del Recovery Fund e del Piano di Rinascita e Resilienza, ma secondo l’economista occorre fare riforme giuste, spesso quelle del passato non si sono rivelate all’altezza della situazione e aggiunge: “E così mentre il mercato del lavoro avrebbe dovuto essere flessibilizzato per contrastare la disoccupazione, molte misure hanno finito per favorire la precarietà e il tasso di occupazione, soprattutto per donne e giovani, rimane tra i più bassi in Europa. Le politiche del lavoro sono rimaste prevalentemente passive piuttosto che attive. La previdenza rimane incanalata verso il completamento del periodo contributivo ma con un percorso denso di eccezioni alle regole generali e di passi indietro….”.

Stefano Passigli sul Corriere della sera analizza i diversi sistemi elettorali sostenendo che non esiste una legge sempre buona e una sempre cattiva, ma conta la qualità della classe dirigente.

Su diversi quotidiani, infine, molte le riflessioni sugli sviluppi della crisi economica.

Lavoro economia e sindacato

Soltanto l’edizione fiorentina de La Repubblica da conto dell’ennesima tragedia sul lavoro: “Rider travolto e ucciso, la Cgil: poche tutele ora basta”. Romulo Sta Ana, faceva il rider aveva 47 anni moglie e figli, è stato ucciso mentre andava a ritirare il cibo da consegnare. Lavorava per Deliveroo. La Cgil e Nidil di Pistoia sono subito intervenuti affermando: “Siamo purtroppo a piangere l’ennesimo morto sul lavoro, una vittima di un lavoro che nel food delivery presenta poche tutele e per raggiungere livelli di reddito esigui costringe i lavoratori a correre per fare una consegna in più. L’obbligo dell’assicurazione Inail per i riders è stato un primo risultato della mobilitazione di questi lavoratori, ma la tutela della salute e della sicurezza va perseguita svincolando definitivamente i salari dalla logica del cottimo, che porta ad un insano innalzamento dei ritmi e di consegna e dei conseguenti rischi sul lavoro”.

L’inserto Economia del Corriere della sera pubblica un dossier scritto a più mani e introdotto da Ferruccio De Bortoli su “La rete per salvare il lavoro e ripartire. Più formazione e investimenti”, afferma l’ex direttore del quotidiano di via Solferino: “Il 31 marzo, salvo ripensamenti, cadrà il divieto di licenziare. Il timore, non solo sindacale, è che si apra una stagione di crisi aziendali con ulteriori drammi da occupazione cancellata. I sostegni non sono risolutivi. Bisogna puntare sulla riqualificazione, aiutando la ricerca si nuove opportunità. Nella gran parte dei casi funziona anche se in epoca di Covid serve più tempo (7 mesi) per ricollocarsi”.

Di lavoro si occupa anche l’inserto Affari e Finanza de La Repubblica con diversi articoli

Altro dossier, questa volta su Il Fatto Quotidiano, lo pubblica nelle pagine 10 e 11 Marco Palombi: “La lotta di classe nella logistica alle prese con il sistema Amazon”. Secondo l’autore “Bezos in 4 anni si è preso il mercato delle consegne grazie al boom dell’e-commerce e ora sfida i corrieri (che lavorano per lui).

Rosaria Amato su La Repubblica riporta le affermazioni del presidente di Confindustria Bonomi, ieri in tv da Lucia Annunziata il leader di Viale dell’Astronomia ha affermato che il ministro dell’economia Gualtieri “deve rimanere per il bene del Paese”. Nello stesso articolo, l’autrice, riporta le opinioni del sindacato rispetto alla crisi di governo: “alcuni giorni fa il leader della Cgil Maurizio Landini ha definito folle l’ipotesi di andare al voto. Anche per Annamaria Furlan  è importante che il presidente della Camera Fico trovi una rapida soluzione insieme alle forze politiche”. L’attacco al ministro dell’economia, secondo l’analisi di Roberto Petrini sullo stesso quotidiano, arriva da Mattero Renzi ma: “Gualtieri? Non si tocca. I mercati, secondo quanto riportato tempestivamente dall’agenzia Bloomberg considerano il ministro dell’Economia una garanzia di stabilità e la sua rimozione sarebbe un motivo di preoccupazione”.

Tra le vertenze in primo piano: su Il Corriere dell’Umbria “Treofan, la richiesta dei sindacati Ripresa della produzione oppure vendita”.

Infine, su La Stampa (pag. 8) è possibile leggere un interessante e dettagliato articolo su un Manifesto redatto dal gruppo “Half of it, donne per la salvezza” che verrà presentato al governo su come utilizzare le risorse del Recovery Fund: “L’obiettivo, metà delle risorse del Nex generation Eu alle donne”.

Moltissime le cronache sull’andamento della crisi di governo e sull’emergenza pandemica.

 

L’Agenda degli appuntamenti

Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.