"Oggi (ieri, ndr) è stato raggiunto un risultato importante, frutto dell’impegno e della mobilitazione dei sindacati di categoria: con il rinnovo del contratto della sanità privata, finalmente queste lavoratrici e questi lavoratori avranno stesso salario e stessi diritti, a parità di lavoro, dei colleghi della sanità pubblica. Una grande conquista”. Così ieri il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha voluto commentare la preintesa per il rinnovo del contratto della sanità privata 2016-2018 siglata da Fp Cgil, Cisl Fp,Uil Fpl, Aiop e Aris. “Dopo quattordici anni con il contratto scaduto– spiega Landini - i circa 100 mila lavoratori interessati avranno un aumento di 154 euro, interventi su malattia, ferie, orario e formazione. Grazie alle lotte e alla perseveranza di sindacato e lavoratori, abbiamo ottenuto un altro risultato importante: il 13luglio - aggiunge Landini - si aprirà il confronto per il rinnovo del contratto degli addetti delle Residenze Sanitarie per Anziani, atteso da otto anni”. Ma non c’è in ballo solo un risultato sindacale. “La firma di oggi restituisce il diritto al contratto a migliaia di lavoratrici e lavoratori, che ora saranno chiamati a votare la preintesa nelle consultazioni. Ora - conclude il segretario generale della Cgil - si proceda con il rinnovo degli altri contratti, a partire da quello multiservizi, scaduto da sette anni, a quello della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. Nove milioni di lavoratori ancora attendono che il loro contratto venga rinnovato”.

Sull’accordo scrive Cristina Casadei sul Sole 24 ore (p. 17): “Sanità privata, arriva l’aumento di 154 euro”. Scongiurato lo sciopero, il contratto riguarda 100 mila addetti. Landini (Cgil): “Equiparati diritti e retribuzioni di pubblico e privato”. Una lettura critica non tanto dell’accordo, quanto della gestione dei bonus Covid 19 quella del Mattino con il servizio di Lucilla Vazza che parla della delusione di medici e infermieri che sono stati in prima linea durante la pandemia e che ora vedono premiati tutti allo steso modo,amministrativi compresi (“La beffa del bonus per tutti”, a pagina 9).Anche il manifesto, con un pezzo di Massimo Franchi a pagina 3, oltre a parlare dell’importante accordo per i lavoratori della sanità privata, racconta il flash mob organizzato a Milano da un sindacato autonomo degli infermieri.
Sul sito di Collettiva.it il punto sui contenuti dell’accordo

Sempre per quanto attiene ai problemi dei lavoratori della sanità c’è da registrare l’irritazione dei sindacati confederali della Lombardia che protestano per la decisione della Direzione Generale del Welfare della Regione di intervenire su un accordo già sottoscritto per tagliare le quote riconosciute ai lavoratori nella parte dei cosiddetti oneri riflessi e dell’Irap. “Come organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative – scrivono in un comunicato Cgil, Cisl,Uil - ribadiamo che l’accordo sottoscritto va rispettato nella sua interezza sia per quanto riguarda la parte  normativa che economica”.

E dalla Lombardia la notizia di cronaca sull’allontanamento di Gallera (Comunione e Liberazione) dalla direzione generale della Sanità lombarda. Intanto, dai parenti delle vittime del Covid a Bergamo partono 42 denunce. La notizia è in apertura sul manifesto e sul Fatto Quotidiano: “D-Day Lombardia, cade la prima testa: Gallera è accerchiato, via l’uomo-ombra che riaprì l’ospedale di Alzano.Stati Generali, il centro destra non ci sarà Il centro destra non parteciperà (Sole 24 ore, p.21). I partiti di opposizione si sono trovati compatti nella decisione di rifiutare l’invito del governo Conte a partecipare agli Stati Generali dell’economia che prenderanno il via sabato. La decisione è stata presa ieri durante il vertice tra Salvini, Meloni e Tajani. Lega,Fratelli d’Italia e Forza Italia ribadiscono di essere pronti a confrontarsi con il governo ma solo nelle sedi istituzionali.

Il Corriere della Sera dedica la sua apertura alla notizia: “No del centrodestra a Conte”, le opposizioni disertano gli Stati Generali perché la sede non è ufficiale. Replica del presidente del Consiglio:‘invito era stato un gesto di attenzione. Intanto cresce l’irritazione del governo per la convocazione dello stesso premier e dei ministri Lamorgese e Speranza da parte dei magistrati a proposito della gestione delle zone rosse. La notizia è in evidenza anche sulla prima pagina di Repubblica: “Zone rosse, i pm da Conte: il premier sarà interrogato domani assieme ai ministri Speranza e Lamorgese sui ritardi nella chiusura di Alzano e Nembro. Il presidente Conte si dice tranquillo: “Dirò tutto quello che so ai magistrati”. Nuovo scontro con la Lombardia sulla definizione delle reciproche competenze nella gestione dell’emergenza.  Il commento del Corriere è affidato a Sabino Cassese che parla delle misure più urgenti che il governo dovrebbe mettere in campo: “Le misure auspicabili (e fattibili). Su Repubblica il commento di Sergio Rizzo che parla della “fase scaricabarile”: dopo l’apertura della Fase 2 e in attesa di definire il profilo dell’eventuale Fase 3, si apre la fase dello scaricabarile come è prevedibile – sostiene Rizzo – succederà nel corso dei colloqui tra il governo e i magistrati.

Anche il Messaggero decide di evidenziare soprattutto lo scontro tra governo e pm sulla zone rosse. Titolo di apertura de La Stampa: “Conte e la pandemia: non temo i pm”. Pessimista sul futuro del governo Conte il commento di Federico Geremicca: “Un pugile finito all’angolo”. “Per restare nella metafora – scrive Geremicca - gli ultimi colpi sono stati davvero duri. Il primo: il centrodestra che annuncia il suo no ai cosiddetti Stati Generali, azzoppando - di fatto - l'evento. Il secondo: la famiglia Regeni che solleva l'imbarazzante caso della vendita di armamenti italiani all'omertoso Egitto. Il terzo: la notizia che il premier sarà interrogato proprio venerdì dai procuratori di Bergamo sulle "zone rosse" non istituite in Lombardia, rovinando la vigilia degli attesi - da Conte in particolare - Stati Generali.

Se non piace l'espressione "all'angolo", la si pub sostituire con "accerchiamento": per il premier, purtroppo la sostanza non cambia. Con la fine della "fase eroica" del lockdown, infatti, il vento è come cambiato. La rabbia ha scacciato la pazienza, e una fiducia che era diventata cieca è tornata a reclamare azione e attenzione. Nulla di imprevedibile. Quel che sorprende, piuttosto, è che Giuseppe Conte pare abbia cominciato a metterci del suo, complicandosi una vita già complicata. E per questo seminando sospetti e malumori perfino tra gli alleati. Che sia colpa della burocrazia, dei troppi centri decisionali o della inadeguatezza delle classi dirigenti (intese nel senso più ampio), il governo è sul banco degli imputati ormai da settimane. Sul sito di Collettiva.it il commento sugli Stati Generali del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel suo colloquio di ieri con il direttore dell’Espresso Damilano nell’ambito del Festival del Mediterraneo.

La situazione economica, come testimoniano le ultime statistiche disponibili a partire da quelle Istat, è difficile: “Sono preoccupato.– ammette il segretario generale – La situazione è molto grave perché questa crisi sanitaria sta pesando in modo molto forte sull’economia,quindi un primo tema è come continuiamo a proteggere le persone. Noi abbiamo già chiesto al governo - e anche al Parlamento attraverso miglioramenti al decreto rilancio - una proroga del blocco dei licenziamenti fino a fine anno e una proroga degli ammortizzatori sociali, sugli ammortizzatori sociali proponiamo anche una riforma complessiva e universale che potrebbe utilizzare le risorse europee in modo da evitare che la crisi venga usata per chiudere aziende e licenziare lavoratrici e lavoratori. Finora, però ,non abbiamo avuto risposte e il 17 agosto si conclude il blocco.” E a proposito di situazione economica e prospettive da segnalare l’apertura del Sole 24 ore di oggi: “Lavoro, 1,5 milioni di posti a rischio”. Oltre 600 mila contratti a termine non sono stati rinnovati causa pandemia. Oltre 7 milioni in Cig, 500 mila inattivi in più. Il testo vero sarà l’autunno (Colombo e Tucci a pagina 3). Sul manifesto da segnalare la riflessione di Pierluigi Ciocca: “Le priorità contro lo spettro della recessione (p.15) Le navi militari all’Egitto scuotono il governo La vicenda della vendita di due fregate militari prodotte da Fincantieri per essere destinate al governo egiziano continua a creare molti problemi al governo dopo la denuncia dei genitori di Carlo Regeni. Ieri è intervenuto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio,che ha cercato di sdrammatizzare e ha parlato di scelte ancora da fare. Alla notizia non viene data comunque oggi grande rilevanza sui quotidiani che non mettono il titolo sulle parole di Di Maio in prima pagina.

Le due eccezioni sono quelle del Fatto Quotidiano: “Le navi al Cairo: Di Mao cauto, il governo dirà sì” (servizio a pagina 5). L’altro quotidiano che rilancia la notizia è il manifesto: “Di Maio ammette le fregate al Cairo”. “Il ministro degli Esteri, come da previsione, non smentisce la trattativa con l’Egitto per la vendita di due fregate Fremm di Fincantieri che è “tuttora in corso”. Lo ha ammesso ieri  rispondendo in Parlamento ad una interrogazione di LeU. Sulla vicenda dovrà parlare anche il presidente del Consiglio che ieri ha confermato la sua prossima partecipazione alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Carlo Regeni. Il presidente della Commissione, Erasmo Palazzotto spiega il motivo della convocazione del presidente Conte: “Vogliamo sapere cosa ha portato il governo a normalizzare i rapporti con l’Egitto” (servizio a pagina 6). Su Repubblica il commento di Luigi Manconi, che è stato sempre in prima fila nella battaglia per la verità sul caso del giovane studio so italiano ucciso in Egitto: “Regeni, quello che non abbiamo fatto”(p.26). Finora, scrive Manconi “…nulla, proprio nulla, si è ottenuto:se non risposte equivoche che suonavano beffarde, vere e proprie menzogne e una strategia del rinvio, della dilazione, del differimento, destinata a un solo scopo: l'oblio sull'assassinio di Regeni. Per ottenere questo, le relazioni tra Egitto e Italia andavano normalizzate e ricondotte all'ordinarietà della più convenzionale prassi diplomatica. Se gli esecutivi di centrosinistra si erano rivelati rinunciatari, il primo governo Conte non riuscì a nascondere una certa euforia nel rinsaldare il rapporto con "l'amico Al Sisi":nel corso dell'agosto del 2018, furono ben quattro gli incontri tra I più importanti rappresentanti del governo italiano e il despota egiziano. Dai precedenti "buoni rapporti" a un'invereconda promiscuità, tuttora in atto. È in questo quadro di routine politico-diplomatica che avviene la compravendita delle due navi militari. E il riferimento a Giulio Regeni da parte del presidente del Consiglio, nell'atto di comunicare l'avvenuto accordo commerciale,risulta offensivo non solo per i familiari della vittima, dal momento che sullo sfondo c'è una grande questione di etica pubblica. El'impegno a «proseguire nella collaborazione giudiziaria tra i due Paesi» — dopo che quella cooperazione si è rivelata, e da tempo,fallimentare — ha un sinistro suono postumo”.Scuola e famiglia, scatta l’allarme asili nido? La notizia è in evidenza su Repubblica: “Quasi 200 mila bambini senza asili nido”. Ilaria Venturi parla del rischio delle riaperture a settembre e di un’estate senza asili. Con le prospettive attuali almeno uno struttura privata su due potrebbe chiudere i battenti a causa degli effetti della pandemia e della mancanza di aiuti pubblici.Gli istituti privati, che ospitano circa 185 mila bambini e davano lavoro a 60 mila educatori, potrebbero non farcela a riprendere le attività normali. Complessivamente, sempre secondo i calcoli di Repubblica, sono un milione e 400 mila i bambini che rischiano di rimanere senza il nido. (servizi alle pagine 8 e 9).Statue decapitate, abbattute o spostate Con la rivolta negli Stati Uniti dopo l’uccisione dell’afroamericano George Flloyd da parte della polizia è tornato alla ribalta anche l’antico fenomeno della deturpazione di statue o dell’abbattimento dei simboli da parte dei manifestanti. È successo negli Usa, ma anche altrove con le statue di colonialismi e mercanti di statue abbattute.Oggi sulla prima pagina del Corriere della Sera se ne torna a parlare a proposito della “decapitazione” di due statue di Cristoforo Colombo a Boston e in Virginia. Ne parlano Sarcina e Ippolito a pagina 16.Sempre sulla prima pagina del Corsera Beppe Severgnini si scaglia contro quelli che vorrebbero spostare la statua di Indro Montanelli a Milano (p.17).Scenari globali e nuova guerra fredda Su Repubblica da segnalare due interessanti approfondimenti di Paolo Garimberti e di Federico Rampini. Il primo analizza i rapporti tra Stati Uniti e Cina dopo gli scontri sulla pandemia sostenendo che i due grandi Paesi si stanno progressivamente allontanando. Nonostante le rassicurazioni diplomatiche e il tentativo di gettare un po’ di acqua sul fuoco, la realtà è la comunicazione continua contro la disinformazione cinese che inevitabilmente prepara uno scenario da nuova guerra fredda con gli Usa di Trump da una parte e Cina e Russia (accusate della manipolazione delle fake news) dall’altra (articolo a pagina 27). L’altro tema trattato da Federico Rampini riguarda le prospettive economiche mondiali e il ruolo che giocherà la decrescita americana: “E l’America guarda già oltre il virus” (a pagina 27 con un servizio sulla situazione economica di Roberto Petrini a pagina 6).“

AIUTA CHI CI AIUTA”. PROSEGUE LA CAMPAGNA NAZIONALE DI CGIL, CISL,UIL PER SOSTENERE IL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE
Prosegue – con  risultati sempre più importanti – la raccolta fondi per la Protezione Civile lanciata dalle segreterie nazionali di Cgil,Cisl e Uil, che già dall’inizio dell’epidemia, hanno deciso, in accordo con il Commissario straordinario per l’emergenza Covid 19 e con la Protezione Civile, atti concreti per aiutare in maniera tangibile chi è in prima linea nell’emergenza coronavirus e testimoniare il sostegno di lavoratori, pensionati e di tutto il sindacato confederale al  Sistema Sanitario Nazionale.È stato aperto un conto corrente bancario – Monte dei Paschi di Siena IBAN IT 50 I 01030 03201 000006666670 intestato a Cgil Cisl Uil emergenza coronavirus, con causale: Aiuta chi ci aiuta –  su cui far pervenire le sottoscrizioni di singoli cittadini, lavoratori e pensionati, luoghi di lavoro e leghe dei pensionati.Il ricavato sarà interamente versato alla Protezione Civile per il potenziamento dei reparti di terapia intensiva e l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale.

AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI
Per un quadro completo degli appuntamenti della Cgil nazionale e della Cgil nei vari territori vedi l’agenda sempre aggiornata di Collettiva.it: https://www.collettiva.it/agenda/