Sulle prime pagine
L’aereo privato precipitato a Milano su una palazzina in ristrutturazione nei pressi dell’aeroporto di Linate (tutte morte le sei persone a bordo) e l’incendio e il crollo del Ponte dell’Industria a Roma, meglio noto come “Ponte di ferro” sono le notizie di cronaca che campeggiano su tutti i quotidiani insieme agli aggiornamenti sulle elezioni amministrative in corso in importanti città. Oggi la seconda giornata di voto per le Amministrative 2021 dopo una domenica che ha fatto registrare un forte calo in termini di partecipazione. Dalle 7 le urne sono state riaperte e sarà possibile votare fino alle 15. Rilevata alle 23 di ieri l'affluenza è stata del 41,65 per cento, vale a dire venti punti in meno rispetto a cinque anni fa. Il 5 giugno 2016 alla stessa ora, infatti, aveva votato il 61,49%, ma si trattava di elezioni svolte in un solo giorno. Dalle pagine sportive un'altra notizia sui successi italiani dell'anno. Alla Parigi-Roubaix di ciclismo trionfa Sonny Colbrelli. 

Su Collettiva.it: la sfida elettorale vista dalle Camere del lavoro
“C’era una volta il mestiere più bello del mondo. Un mestiere apprezzato da tutti. Poi venne mezzanotte, la carrozza diventò zucca e il municipio si trasformò nel peggior bar di Caracas. Così oggi è più facile trovare un idraulico di sabato sera che una persona disposta ad indossare la fascia tricolore e amministrare una città, grande o piccola che sia”. Parte così la presentazione del direttore di Collettiva.it, Stefano Milani, dello speciale dedicato alle amministrative. “Sono lontani i tempi dei Rutelli, Veltroni, Bassolino. Figure mitologiche vissute in epoche remote, fatte di estati romane e notti bianche. Dove la spazzatura e i bilanci in rosso si mimetizzavano tra le pieghe nascoste di una popolarità da percentuali bulgare. Oggi tutto è cambiato. Ci sarà pure lo zampino della pandemia, ma anche prima che il virus dilagasse, per i nostri cari amministratori non era tutto rose e fiori. Non c’è un unico motivo scatenante per giustificare il testacoda. La cattiva politica, soprattutto nazionale, ha accelerato questo processo di costante erosione di credibilità, e ha spazzato via come uno tsunami quelli che un tempo venivano percepiti come i risolutori dei problemi perché più vicini ai cittadini, sempre pronti a dare risposte ai loro bisogni.
In questo smarrimento collettivo – spiega Milani - il territorio può, anzi deve, riacquistare una sua centralità. E la Camera del lavoro, presente in ogni angolo dello Stivale, è il luogo perfetto per ricostruire un tessuto sociale sfilacciato. Un punto di riferimento per il cittadino-lavoratore spossato tra burocrazia, inefficienza e pandemia. Perché è lì che si incontrano i lavoratori, in particolare quelli che vivono le condizioni di maggiore disagio. È lì che si possono aprire vertenze su servizi, casa, trasporti, cultura, tempo libero. Ed è sempre da lì che si guarda al cittadino non solo in rapporto al suo lavoro ma anche alla sua complessiva condizione sociale. In tre parole: tornare alle origini. 
La carrellata delle Camere del lavoro curata da Giorgio Sbordoni  parte da Bologna, per proseguire con Milano, Napoli, Roma, Torino e Trieste. 

Economia e lavoro

Il governo riparte dal fisco
E appena chiuse le urne delle amministrative il governo ha intenzione di ripartire dalla riforma fiscale. Il consiglio dei ministri con questo ordine del giorno dovrebbe essere convocato per giovedì. Il governo punta a ridurre gli ostacoli ad accertamenti e ingiunzioni modificando la legislazione sulla privacy. In agenda anche le linee guida sulla riforma dell’Irpef. La revisione delle rendite catastali avrà tempi lunghi

Ecco il nostro piano per rilanciare Fiumicino. Parla De Vincenti
Claudio De Vincenti, presidente di Aeroporti di Roma spiega sul Messaggero in una intervista a cura di Umberto Mancini i progetti per rilanciare lo scalo di Fiumicino (a pagina 8). “Un piano da 10 miliardi di euro da qui a fine concessione, di cui 2 già spesi, e 4 miliardi d'investimenti entro il 2030. Il Leonardo da Vinci è già pronto alla sfida. Perché «il Giubileo del 2025, la candidatura a Expo 2030 e la celebrazione del Bimillenario della Croce sono tre tappe che costituiscono una grande occasione per la rinascita di Roma, per ridisegnare futuro e presente della Capitale d'Italia, ridefinendo le linee di sviluppo e migliorando la qualità della vita dei cittadini». Claudio De Vincenti, presidente di Aeroporti di Roma, ha ben chiaro il ruolo che può svolgere Adr, facendo dello scalo di Fiumicino il miglior biglietto da visita del Paese. Un modello di sostenibilità ed efficienza. Da imitare ed estendere a tutto il territorio. Giubileo, Expo 2030, Bimillenario della Croce, Roma sarà al centro dell'attenzione mondiale, come vi state preparando? “Siamo pronti perché serve lo sforzo di tutti: del governo centrale, che con il presidente Mario Draghi è impegnato al massimo per il Giubileo e supporta la candidatura di Roma per Expo 2030, degli enti locali, delle imprese, di tutto il Paese che, come ha detto il presidente di Confindustria Bonomi, deve essere unito, coeso. Non possiamo perdere questa occasione e non la perderemo”. Fiumicino è già al top della classifica degli aeroporti mondiali per qualità dei servizi, sostenibilità, innovazione tecnologica, cosa farete in pratica nei prossimi mesi? “Come ha sottolineato il Presidente del Consiglio, il Leonardo da Vinci svolgerà un ruolo centrale per il Giubileo. Noi continuiamo a offrire a tutte le istituzioni coinvolte il supporto nell'elaborazione e implementazione di un progetto altamente strategico in vista dell'evento. Abbiamo presentato un nuovo Piano di sviluppo dell'aeroporto di Fiumicino sul quale è in corso un confronto approfondito con Enac. Un piano da 8 miliardi, con nuovi moli e terminal”. 

Assunzioni e agevolazioni al Sud. I nuovi dati Inps
Se ne parla sul Sole 24 ore a pagina 6 (“Assunzioni con incentivi per un contratto su quattro con il traino del bonus Sud”, di Valeria Melis e Serena Uccello). Un'assunzione (o una stabilizzazione) su quattro nei primi sei mesi del 2021 ha fruito di agevolazioni contributive. In pratica, su 3,59 milioni di contratti (anche a termine) o trasformazioni di rapporti da tempo determinato a tempo indeterminato, 883.596 hanno fruito degli sgravi. L'appeal dei bonus è in aumento: le assunzioni incentivate sono state il 9,3%nel2019, quasi 1116% nel 2020 e il 24,6% nei primi sei mesi di quest'anno. 11 ricorso agli incentivi segue la fase di ripresa del mercato del lavoro. Come ha notato l'Istat pochi giorni fa, ad agosto il numero degli occupati è stato di oltre 430 mila in più rispetto a gennaio, anche se, guardando ai livelli pre pandemia (febbraio 2020) mancano ancora all'appello 390 mila unità. A fare la parte del leone, sul fronte degli sgravi, è la decontribuzione Sud, ovvero il taglio del 30% dei contributi per tutti gli assunti nel Mezzogiorno (vecchi e nuovi): nei primi sei mesi dell'anno ne hanno fruito 592mila rapporti di lavoro. I punti di forza di questo incentivo sono la sua applicazione pressoché automatica (basta un codice da indicare in Uniemens) e la sua facilità di gestione. Certo la selettività dei beneficia priva di questa chance i lavoratori di altre aree del Paese. Per questo l'incentivo centra solo in parte il gradimento del sistema produttivo, più propenso a individuare misure strutturali di riduzione del costo del lavoro. n monitoraggio diffuso dall'Inps il 23 settembre sugli incentivi all'occupazione conferma che lo sgravio contributivo per assumere gli under 36 e il contratto di apprendistato tendono a fagocitarsi a vicenda, 

Sfoltire il sottobosco dei contratti
In un articolo che analizza i problemi della contrattazione dei salari in Italia, Luca Piana su Affari e Finanza di Repubblica (p.8) cita le opinioni dell’economista Claudio Lucifora e dell’esperto della Fondazione Adpt, Francesco Seghezzi. Quest’ultimo indica le sue idee sulla contrattazione che dovrà essere sempre più decentrata per rispondere alla grande articolazione del sistema produttivo italiano. Ma c’è una condizione preliminare. “Il corollario di questa impostazione dovrebbe essere lo sfoltimento del sottobosco delle situazioni di irregolarità: Bisogna potenziare il sistema degli ispettori del Ministero e far sì che le parti sociali abbiano la possibilità di indicare dove intervenire. Il momento è favorevole, perché il Pnrr può finalmente aiutarci a mettere a sistema tutte le riforme, in particolare se si riuscirà a puntare sulla formazione e sulla riqualificazione, piuttosto che sulla rete di protezione per chi perde il posto. È naturale che quest'ultima ci voglia ma, se vogliamo cambiare il mercato del lavoro, dobbiamo essere innanzi tutto capaci di dare alle imprese le persa ne di cui hanno bisogno”.

Fiom: Toshiba eviti il harakiri a Genova
Se ne parla sulle pagine genovesi di Repubblica. “L'allarme dei rappresentanti dei lavoratori sul destino della fabbrica genovese di Toshiba Td Toshiba vuole fare harakiri del suo stabilimento genovese. Molto eloquente il titolo scelto dalla rsu Fiom di Toshiba Td e dalla Fiom genovese alla nota legata a un futuro che pare farsi particolarmente incerto per la fabbrica genovese. Toshiba Td è l'erede di Ansaldo Trasmissione e Distribuzione, storico pezzo dell'industria genovese che in città oggi occupa 56 lavoratori tra gli uffici di Sampierdarena e la fabbrica di Trasta. «Nonostante il glorioso passato di questo spezzone industriale, le prospettive della sede genovese oggi appaiono particolarmente preoccupanti — si legge infatti nella nota firmata dalla rsu Fiom e dalla segreteria genovese Fiom — I carichi di lavoro sono ridotti ai minimi termini, accompagnati dalla incomprensibile reticenza ad acquisire nuovo ordini e alla fuoriuscita di personale altamente qualificato, mai rimpiazzato. Tutti elementi che preoccupano seriamente la Fiom genovese".

Su Collettiva.it

Proveri prof. L'apertura di oggi è dedicata alla situazione degli stipendi degli insegnanti a cura di Stefano Iucci.  Nella rubrica Buona Menoria il ricordo di Carla Nespolo, la comandante partigiana che ci ha lasciato un anno fa. 

Noi siamo con Mimmo Lucano 
“Come Cgil siamo rimasti increduli da questa sentenza”. Maurizio Landini era a Lamezia Terme il primo ottobre per discutere di legalità e lavoro con il sostituto procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Quando i giornalisti gli chiedono di commentare la sentenza di condanna dell'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano risponde: “Naturalmente le sentenze le dovremo leggere e capire, ma credo che il lavoro che il sindaco Lucano ha fatto in questi anni sul terreno dell’accoglienza e del rilancio del territorio sia un elemento di valore che rimane tutto”. “A nome della Cgil – ha aggiunto poi il segretario generale del sindacato di Corso d'Italia  – voglio esprimere la solidarietà e la vicinanza a Lucano, e credo che il tema che ci si pone è quello di affrontare anche leggi sbagliate che nel nostro Paese ancora abbiamo, a partire dalla Bossi-Fini. Penso che sia un tema che sarebbe utile che tutti discutessero. Poi ovviamente rispettiamo l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ma è importante avere presente che l’accoglienza e l’integrazione delle persone restano un obiettivo strategico per dare un futuro serio non solo all’Italia ma anche all’Europa". Sulla sentenza Landini aggiunge: "La leggeremo e la valuteremo, sicuramente potranno esserci anche errori che potrebbe aver commesso il sindaco e lui stesso in passato riconosceva che c’erano anche problemi di rispetto di norme, ma vorrei ricordare, e insisto, che quando si parla di Bossi-Fini penso che siamo di fronte a norme sbagliate che vanno cambiate e credo che dovrebbe essere quella la discussione da affrontare. Sicuramente una sentenza di questa natura verso una persona onesta, che si è sempre battuta per salvaguardare gli ultimi e contrastare la ‘ndrangheta è una contraddizione e uno shock in tutto il Paese. Massimo rispetto per la magistratura, ma credo che sia sicuramente una sproporzione che lascia increduli e dovrebbe far riflettere tutti”.

Tutti gli appuntamenti
Per tutti gli appuntamenti in calendario vedi l’agenda sul sito della Cgil nazionale: e l’agenda di Collettiva.it.