“Bisogna fare al più presto il tampone a tutti gli operatori sanitari e assicurarsi che non abbiano contratto il virus prima che rientrino in servizio”. È l’appello alla Regione Emilia Romagna lanciato da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl regionali.

Nelle ultime ore ha raggiunto più di 16.000 firme la campagna lanciata dai sindacati per la modifica dell'articolo 7 del decreto legge Speranza che abolisce la quarantena per il personale sanitario.

Sempre nelle ultime ore, scrivono i sindacati, “abbiamo apprezzato l’intenzione della Regione di predisporre un piano di potenziamento dei tamponi, anche per gli asintomatici, a partire dagli operatori sanitari. D’altronde ampliare la platea delle persone da sottoporre a tampone è una richiesta dell’Oms e quindi della comunità scientifica”.

I sindacati dei pubblici emiliano-romagnoli, però, chiedono “con forza” al presidente della Regione Bonaccini e all’assessore alla Sanità Donini “di fare il prima possibile: serve un impegno concreto e rapido a tutela della salute di chi lavora e della popolazione, perché la situazione attuale ci preoccupa moltissimo”.

“Tutti i professionisti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie – scrivono – devono essere dotati immediatamente dei giusti dispositivi di protezione individuale e sottoposti subito al tampone, anche se asintomatici, così da accertare se hanno contratto o meno il virus. È inoltre fondamentale che vengano messi in quarantena fino all’esito del tampone”.

“Sappiamo che eseguire i tamponi a tutto il personale entrato in contatto diretto con pazienti positivi comporta un impegno organizzativo e di risorse importante – conclude l’appello –, come sappiamo che sia altrettanto uno sforzo privarsi dei professionisti in attesa del referto del tampone, ma lo riteniamo l’unico strumento, in una prospettiva temporale dell’emergenza oggi non conosciuta, per tutelare la salute dei professionisti, dei loro familiari e dell’intera collettività”.