In relazione alla richiesta del presidente Zaia di cancellare tutte le restrizioni per contenere il contagio da coronavirus, la Cgil chiede molta attenzione. Bene guardare al ritorno alla normalità, dice, ma ciò deve avvenire nel rispetto delle regole di prevenzione e di cautela. Particolare prudenza è necessaria nel riavvio delle scuole. Lo chiede il segretario generale della Cgil veneta, Christian Ferrari: "Nei pochi giorni trascorsi dal primo caso di Coronavirus registrato in Veneto, siamo passati dal paventare rischi terribili per la salute pubblica e di ciascuno di noi alla svolta repentina delle ultime ore, con la richiesta avanzata dal presidente della Regione al ministero della Salute di cancellare tutte le restrizioni".

La ragione di questo brusco cambio di registro è legata alle preoccupazioni per le conseguenze economiche che potrebbero ricadere sul tessuto produttivo regionale. Sono, per Ferrari, "preoccupazioni non solo legittime, ma da tenere in massima considerazione, assumendo tutte le scelte in grado di evitare ulteriori difficoltà per lavoratori e imprese, garantendo la piena ripresa e continuità delle attività produttive in una logica di graduale ritorno alla normalità".

Ciò però, secondo il sindacalista, "deve avvenire nel totale rispetto delle regole di prevenzione e cautela che in casi come questo sono decisive per evitare problemi seri per i cittadini. Abbiamo a che fare - a detta dei virologi - con un virus a bassa letalità ma ad altissima contagiosità. Resta fondamentale limitarne la diffusione, altrimenti gli ospedali, e in particolare i reparti di terapia intensiva, non reggerebbero l'urto di un numero eccessivo di ricoveri". 

Particolare prudenza per Ferrari va osservata nella riapertura delle scuole, "con indicazioni precise alle famiglie e al personale scolastico, senza farsi dominare dalla fretta. Si tratta, evidentemente, di un equilibrio difficile, ma non abbiamo alternative a trovarlo e dobbiamo farlo tutti insieme. Questa prima settimana di convivenza con il virus ci ha già consegnato i primi insegnamenti: più razionalità, meno sensazionalismo (fare i fenomeni non serve a niente, neanche a chi ci prova), zero strumentalizzazioni".

"Un Paese supera difficoltà di questa portata restando unito, non con le forze politiche che provano a cavalcare l'emergenza per lucrare qualche effimero consenso". conclude la nota.