È arrivata la convocazione, venerdì 21 febbraio a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, per Enel, Autorità portuale, Regione Lazio, Comune di Civitavecchia e sindacati: chiamati a riprendere la discussione sull'uscita dal carbone entro il 2025 della centrale Enel di Torrevaldaliga nord. “Una discussione sito per sito – spiega la Fiom Civitavecchia Roma Nord Viterbo in una nota –, ed è il turno di Civitavecchia, sugli effetti che la transizione comporta e su come gestirli: è ciò che abbiamo chiesto lo scorso 5 dicembre all'incontro con la direzione del ministero”.

La convocazione è un primo risultato, ottenuto grazie alla mobilitazione dei metalmeccanici di Civitavecchia con il presidio e lo sciopero partecipatissimi dello scorso 5 dicembre a Roma. Prosegue la Fiom: “Torneremo a chiedere un progetto industriale per salvaguardare il futuro lavorativo dell'indotto metalmeccanico di TVN, affinché la transizione energetica possa farsi tutelando tutti i posti di lavoro e perché nessuno debba trovarsi ancora nella drammatica condizione di dover scegliere tra lavoro e salute”.

Circa 460 lavoratori metalmeccanici sono impiegati da aziende in appalto, nell'indotto della centrale, senza certezze sul loro futuro lavorativo e con un presente di mansioni a singhiozzo. La Fiom chiede un “progetto industriale alternativo e sostenibile” e “lavoro per tutti”.

“Dopo l'incontro convocheremo un'assemblea generale per riportare ai lavoratori la discussione fatta e per decidere insieme le prossime tappe”, precisa la Fiom, ricordando che non è ancora arrivata la convocazione del tavolo istituzionale al Comune di Civitavecchia con tutti i soggetti coinvolti.