È slittato l'incontro sui precari della scuola, previsto per il 7 gennaio, tra sindacati e governo. Ne dà notizia la Flc Cgil, la federazione dei lavoratori della conoscenza, rilevando che è una conseguenza “prevedibile” delle dimissioni di Fioramonti: lo “spacchettamento del Miur, con il decreto che dovrebbe essere approvato entro la fine della settimana e il successivo giuramento dei due nuovi ministri, ha rallentato la tabella di marcia concordata nell’accordo siglato dai sindacati di settore e il ministro Fioramonti il 19 dicembre scorso”, commenta la Cgil.

Ne fanno le spese i lavoratori meno tutelati, in attesa dei concorsi e di regolarizzare le proprie carriere. Per la Flc Cgil “è necessario riprendere il confronto con celerità in quanto la tempistica degli incontri stabilita dall'accordo era volta ad assicurare l'avvio dei concorsi in tempo utile per garantire le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico. Diversi sono i temi sul tavolo e tutti richiedono soluzioni in tempi brevi: innanzitutto l’articolazione del concorso straordinario, rispetto al quale chiediamo la pubblicazione della banca dati dei test, la definizione del punteggio riservato al servizio, la tempistica di svolgimento e le modalità di partecipazione”.

Il sindacato ricorda che nei prossimi anni, per effetto dei pensionamenti, “avremo un forte turn over nel corpo docente, che deve rappresentare l'occasione per rinnovare la scuola e la didattica. La professione insegnante in questi anni è stata mortificata dal precariato, dalla burocratizzazione del lavoro e dal succedersi di riforme sbagliate: oggi bisogna ripartire da un solido sistema di formazione e abilitazione accessibile senza ostacoli ai docenti con esperienza o di ruolo e aperto anche ai neolaureati, ricorrente con periodicità nel tempo e capace di fornire quel bagaglio di competenze didattiche innovative che permettono all'insegnante di non sentirsi un ripetitore dei saperi, ma un ricercatore che ogni giorno sperimenta con la didattica”. “Ci auguriamo che il governo sappia cogliere questa occasione e valorizzare il confronto con le forze sociali come elemento positivo al servizio del sistema di istruzione del Paese”, conclude la Flc.