“È un fatto che desta molto allarme in Basilicata. Se da un lato materializza e mette in luce una emergenza sulle infiltrazioni malavitose, più volte denunciate, specie dall'attuale Dda di Potenza, dall’altra in qualche modo ci consegna quel barlume di speranza circa la fiducia nella magistratura e nella giustizia”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Basilicata Angelo Summa lo scioglimento del Comune di Scanzano Ionico per sospette infiltrazioni mafiose

“Quanto avvenuto a Scanzano – puntualizza il dirigente sindacale – deve spingere tutte le istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione e dal mondo delle associazioni delle imprese, a prendere atto di un quadro emergenziale nel quale legalità e sicurezza devono assumere centralità, garantendo strumenti necessari a consentire alle forze dell'ordine di poter svolgere con adeguatezza l’attività di contrasto al crimine e ai crescenti fenomeni malavitosi”.

Aggiunge Summa: “Nel momento in cui le mafie entrano nelle stanze di chi amministra, di chi dovrebbe tutelare il bene comune, allora significa che il problema è a monte ed è culturale. Lo scioglimento di Scanzano sia monito per tutta la comunità lucana affinché rimetta al centro la legalità e la trasparenza nella gestione delle funzione pubblica e in particolare degli appalti”.

La Basilicata, conclude il sindacalista, “non può permettersi di essere sguarnita di presidi di legalità: i fatti di cronaca dimostrano che una capillare presenza sul territorio di tutti i soggetti istituzionali preposti all'ordine e alla sicurezza pubblica è necessaria, ma non è più sufficiente. Occorre che le istituzioni si riapproprino del senso profondo del ruolo cui sono chiamate a rispondere, a garanzia della legalità democratica e costituzionale”.