Secondo i dati dell'organizzazione mondiale del turismo (Unwto - agenzia dell'Onu), Firenze e Venezia sono due delle città italiane dove maggiore è l'impatto del sovraffollamento turistico. Un impatto che ha gravi conseguenze sociali, ambientali e lavorative. Processi turistici che hanno avuto un'accelerazione negli ultimi dieci anni e che sono stati spesso subìti dalle città d'arte. È mancato un indirizzo e la capacità di capire cosa poteva significare uno sfruttamento intensivo delle capacità turistiche. Inoltre, di fronte ai grandi processi internazionali di definizione dei flussi turistici, le amministrazioni locali si sono spesso trovate impotenti. Oggi è conclusa una fase dell'industria turistica che certo ha prodotto occupazione (troppo spesso precaria e sottopagata) e ricchezza (troppo spesso nelle mani di pochi). Il settore si è riorganizzato attraverso una deregolamentazione che adesso va messa in discussione. Firenze e Venezia non hanno bisogno di attrarre nuovi turisti, ma di gestirli e diffondere al territorio circostante parte dei flussi. Firenze e Venezia hanno bisogno invece di dare risposta al lavoro povero e irregolare che colpisce il settore turistico.

La Cgil di Venezia e la Cgil di Firenze su questi temi hanno deciso di aprire un confronto con una iniziativa congiunta e di “proporre all'attenzione pubblica una serie di proposte per migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle nostre città”: di questo si è parlato stamani nel convegno in Camera del lavoro in Borgo Greci a Firenze “Città d’arte nel turismo massificato: Firenze e Venezia - Un lavoro di qualità per un turismo consapevole e rispettoso” (un convegno analogo si svolgerà prossimamente anche a Venezia). Le due Camere del lavoro hanno stilato un decalogo per interventi mirati che possano essere oggetto di un tavolo di confronto con amministrazioni e categorie sul turismo, tavolo che deve avere l'ambizione di risolvere le grandi questioni in campo.

Il decalogo: “Per un lavoro di qualità e un turismo consapevole e rispettoso”

1) lotta all'illegalità che troppo spesso infiltra il settore turistico;

2) inserimento di moderne tutele per i nuovi lavori legati al turismo (come ad esempio le guide turistiche);

3) impegno a contrastare ogni forma di lavoro povero: part time involontario, forme illecite di cottimo, mancato rispetto del corretto Ccnl, abuso del sistema di appalto e delle esternalizzazioni;

4) sostegno alla formazione come elemento di potenziamento della qualità del lavoro;

5) limitazione degli affitti turistici e lotta efficace al lavoro nero che vi si annida;

6) percorsi di inclusione per chi arriva nelle nostre città con l'intenzione di restare per lunghi periodi (studenti, migranti, etc.);

7) un modello turistico che punti ad aumentare la permanenza media e disincentivi il mordi e fuggi massificato, in modo da costruire un'accoglienza turistica rispettosa e integrata con coloro che vivono la città;

8) un governo dei flussi che punti a decongestionare i centri storici delle grandi città d'arte e valorizzi il patrimonio artistico culturale diffuso;

9) innovazione e diversificazione dell'offerta turistica;

10) argine all'impatto delle navi da crociera e dei bus turistici nella vita cittadina.

Il focus di Firenze
Per Firenze, nello specifico, la Cgil fiorentina propone di “definire azioni concrete in grado di dar seguito al decalogo. Con una premessa: molte delle proposte hanno bisogno di risorse. Chiediamo al Comune che impieghi parte delle entrate della tassa di soggiorno per affrontare i temi da noi posti e in particolare per affrontare il tema della legalità e del lavoro povero. È davvero surreale che, in un settore sostanzialmente ricco come quello turistico, possano operare lavoratori e lavoratrici pagati 4 euro l'ora, a nero e senza le tutele dei contratti nazionali. Chiediamo che il Comune reinvesta parte dei proventi del turismo nella tutela dei lavoratori del settore”. Le proposte:

- la creazione di una task force per combattere l'illegalità in grado di monitorare il fenomeno e intervenire tempestivamente. Il Comune nello specifico potrebbe definire interventi per verificare la regolarità dei BnB;

- il rilancio di tavoli di confronto tra parti sociali e amministrazione per affrontare i temi del contrasto al lavoro povero, di moderne tutele per i nuovi lavori legati al turismo (come ad esempio le guide turistiche) e del sostegno alla formazione;

- il sostegno ad ogni intervento di limitazione degli affitti turistici, ormai in mano a grandi interessi immobiliari e non più entrata aggiuntiva per le famiglie;

- interventi precisi (utilizzando quanto sperimentato in altre città) per interrompere la promozione turistica del centro storico di Firenze (è ora il tempo di gestire il turismo a Firenze non più di attrarlo) e sostenere la promozione del patrimonio artistico culturale diffuso;

- un modello turistico che fermi lo sfruttamento intensivo del turismo e che punti ad aumentare la permanenza media e il ritorno dei turisti per una seconda visita. Su questo chiediamo al Comune di continuare e rafforzare strumenti come la Firenze Card e tutte le capacità promozionali per innovare e diversificare l'offerta turistica, anche con l'aiuto delle tante presenze artistiche, culturali e artigiane presenti;

- per disincentivare il mordi e fuggi massificato dei grandi gruppi gestiti dai tour operator internazionali, serve definire accordi specifici di natura nazionale in accordo con le principali mete turistiche sulla direttrice Napoli-Roma-Firenze-Venezia-Milano;

- per rendere più vivibile la città occorre anche arginare i bus turistici, prevedendo controlli capillari per verificare la regolarità degli accessi, e prevedere una regolamentazione delle direttrici di ingresso dei flussi turistici in modo da decongestionare alcune strade ormai in grave difficoltà (è di questi giorni la situazione di via San Giuseppe, ma altri esempi si potrebbero fare).

Il convegno della Cgil Firenze
Dopo i saluti di Paola Galgani, segretaria generale Camera del Lavoro di Firenze, sono intervenuti Gianluca Lacoppola (Segretario Cgil Firenze), Massimo Lensi (Progetto Firenze) e Monica Zambon (Segretaria Cgil Venezia). Poi è stata la volta dell’artista Clet (del quale sono state proiettate alcune opere in sala), che ha regalato un’opera alla Cgil fiorentina. Dopo Clet, sono giunte le testimonianze di Monica Meriggioli, cameriera ai piani in un albergo nonché Rsa Filcams Cgil, e Cristina Di Giorgio, guida turistica di Nidil Cgil, che ha descritto le modalità di lavoro nel proprio settore e avanzato proposte per contrastare l'illegalità e garantire diritti e tutele. Maurizio Magi di Filcams Cgil Firenze ha successivamente raccontato del boom di vertenze nel settore turismo, del lavoro grigio nei ristoranti e nei bar, degli stipendi e dei diritti a rischio per le esternalizzazioni in alberghi e musei, mentre Laura Grandi (Segretaria Generale Sunia Firenze) ha lanciato l’allarme sugli affitti turistici che “scacciano” inquilini e studenti dal mercato delle locazioni). Il convegno, che ha visto anche l’intervento di Cecilia Del Re (Assessora Urbanistica, Ambiente e Turismo del Comune di Firenze) ed è stato moderato da Marzio Fatucchi del Corriere Fiorentino, è stato concluso da Vincenzo Colla (vice segretario generale Cgil).