Il governo ha fissato il 7 dicembre al Mise il prossimo tavolo per la vertenza Piango Aerospace: 1.200 dipendenti (più indotto) a rischio. Una data che non va giù ai sindacati e ai lavoratori degli stabilimenti liguri che oggi, lunedì 26 novembre, scioperano e scendono in piazza a Savona. "La situazione sta precipitando e non si può aspettare così a lungo", affermano in una nota Alessandro Vella (segretario Fim Cisl Liguria), Antonio Caminito (Fiom Cigl Liguria) e Antonio Apa (Uilm Uil Liguria). "La convocazione per il 7 dicembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico per Piaggio è l'ennesimo segnale di un Governo che viaggia a due velocità tra le cose che si dicono e le cose che si fanno - aggiungono - Abbiamo richiesto un incontro urgente e ci viene fissato dopo 16 giorni, affermando tra l'altro che è stato concordato con il sindacato. Nessuno di Genova e Savona ha concordato tale data. Il Governo anticipi la data dell'incontro".

Confermato dunque lo sciopero con manifestazione a Savona. L'appuntamento è alle ore 9.00 di stamattina presso la Piazza del Brandale da dove partirà un corteo che attraverserà le vie cittadine per concludersi presso la prefettura di Savona. Qui i sindacati incontreranno il prefetto al quale verrà chiesto di farsi carico della questione e di intervenire direttamente con il Governo verificando la possibilità di anticipare l’incontro del 7 dicembre.

 “Dopo la scellerata decisione della proprietà di chiedere al ministero il percorso dell’amministrazione straordinaria, dopo solo 48 ore dall’incontro al Mise, la mobilitazione è inevitabile - spiega Andrea Pasa, segretario generale della Cgil di Savona - In quella occasione, ministero e Governo ci avevano garantito, anche per iscritto attraverso il verbale di riunione, che l’azienda non avrebbe fatto alcuna azione unilaterale e che si stava costruendo un percorso per salvaguardare i livelli occupazionali e le produzioni di tutte e tre gli stabilimenti Liguri”.

"Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore il futuro della provincia, a partire dagli amministratori locali e regionali per arrivare alle associazioni datoriali, a partecipare compatti alla manifestazione per chiedere al Governo di stare dalla parte dei lavoratori”, conclude Casa.