Sono stati prorogati dal 17 settembre al 1° ottobre i termini per la presentazione delle domande per i bandi nazionali. "Abbiamo ricevuto la comunicazione da parte del ministero dello Sviluppo economico - che segue la richiesta di inizio agosto di istituzioni regionali, enti locali, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali - della proroga dal 17 settembre all’1 ottobre dei termini per la partecipazione al bando per l’Area di crisi complessa del Savonese, che tiene conto del fatto che agosto è un mese pressoché inutilizzabile dalle imprese". Così la Cgil Savona in un comunicato.

"Il bando di Invitalia prevede sostegni agli investimenti superiori a 1,5 milioni e ha una dotazione finanziaria di 20 milioni, a valere sulla legge 181/1989 per il rilancio delle aree industriali. I benefici riguardano parte del territorio della provincia di Savona (Valle Bormida, Vado Ligure, Quiliano e Villanova d’Albenga), dove sarà attuato il progetto di riconversione e riqualificazione industriale dell’area di crisi industriale complessa, teso alla promozione d'iniziative imprenditoriali per la riqualificazione del tessuto produttivo esistente, l’aggregazione delle piccole e medie imprese e la loro collaborazione con le grandi imprese, la realizzazione di nuovi investimenti di diversificazione produttiva, il potenziamento della logistica connessa alle attività portuali e il reimpiego dei lavoratori", spiega Andrea Pasa, segretario generale Cgil Savona.

Oltre ai milioni della '181', altri 25 milioni saranno messi in campo dalla Regione Liguria, che ha annunciato per ottobre l’apertura di un primo bando da 3 milioni di fondi Por Fesr 2014-20, a sostegno alle infrastrutture di ricerca nell’area di crisi savonese. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Andrea Benveduti, ha annunciato che riunirà il tavolo sulle infrastrutture previste nell’accordo di programma, in particolare per quanto riguarda la piattaforma Maersk e sulla logistica della zona di Vado. L’assessore parteciperà a Savona al Comitato territoriale di pilotaggio per un ulteriore passaggio con tutte le parti coinvolte e proseguire a tappe celeri, ascoltando le eventuali proposte e criticità che potrebbero emergere.

"Ora è fondamentale che l'imprenditoria locale e non, faccia la sua parte, elaborando progetti seri e concreti che possano davvero rilanciare l'economia e l'occupazione della nostra Provincia. È necessario che le amministrazioni interessate  promuovano le agevolazioni e i finanziamenti contenuti nei bandi, al fine di attrarre più soggetti imprenditoriali possibili e reindustrializzare le moltissime aree disponibili. In queste ultime settimane, è basilare fare qualcosa in più di quello che è stato fatto fino ad oggi sul fronte promozionale e di comunicazione esterna dei contenuti dell'accordo di programma. Quanto fatto fino ad oggi, è ancora troppo timido. Ci vuole un sano marketing territoriale. In caso contrario, parte delle aree oggi disponibili non entrerà in alcun percorso di riconversione e sviluppo, rimanendo ancora una volta tagliate fuori da tutto", prosegue il dirigente sindacale.

"Siamo in attesa che la Regione Liguria convochi i due incontri che si era impegnata a effettuare: il primo, da parte di Benveduti sulle infrastrutture, previste nell’accordo di programma, soprattutto per quanto riguarda la piattaforma Maersk e sulla logistica della zona di Vado; il secondo,  per le politiche attive e la formazione per costruire una volta per tutte il bacino dei lavoratori da riqualificare e riconvertire e i percorsi formativi con Anpal, centri per l’Impiego di Savona, associazioni datoriali e sindacato. Inoltre, abbiamo indirizzato una richiesta di verifica urgente ai due assessori regionali in data 6 settembre, in cui chiediamo di fare il punto con il governo, relativamente al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali per il 2019, destinati alle aree di crisi industriali complesse come quella savonese, che di solito viene inserito nella legge di Bilancio. Senza tale rifinanziamento, solo in Provincia di Savona i lavoratori che si troverebbero senza alcun sostegno al reddito sono centinaia", conclude il sindacalista.