A fine settembre scadono gli ammortizzatori sociali: senza nuove commesse o nuovi partner aziendali, sono già pronti 250 licenziamenti. E altri potrebbero seguirne, visto che da dicembre tutti i lavoratori sono in contratto di solidarietà, con una riduzione del 55 per cento dell'orario mensile. Sono giornate terribili per gli 840 dipendenti della Jabil Circuit di Marcianise (Caserta), società di proprietà statunitense attiva nel settore delle telecomunicazioni. Ma la giornata cruciale è oggi (giovedì 31 maggio): azienda e sindacati s'incontrano a Roma, presso la sede del ministero dello Sviluppo economico, per cercare di trovare una soluzione (l'incontro era previsto per martedì 29, ma è stato posticipato). Il vertice segue quello di lunedì 21 maggio a Napoli con la giunta della Regione Campania, che vide anche uno sciopero e un corteo per le vie della città.

“Una trattativa difficile, per una vertenza che va avanti ormai da quasi due anni”, commenta la Fiom Cgil: “La multinazionale americana non ha rispettato gli impegni presi con l'accordo quadro sottoscritto al ministero dello Sviluppo economico, adesso occorre scongiurare il rischio di licenziamenti”. L‘azienda, nata nell'aprile del 2015 in seguito all'acquisizione del sito casertano dalla Ericsson, si trova da tempo a fronteggiare la riduzione dei volumi produttivi a causa di una seria crisi industriale. Attualmente sono in vigore una procedura (del 27 novembre 2017) per licenziamenti collettivi per 250 dipendenti con il criterio della “non opposizione” (ossia esodi volontari) e i contratti di solidarietà avviati nel dicembre 2017, che scadranno il 23 settembre prossimo, cui sono interessati tutti i dipendenti, con una riduzione del 55 per cento dell’orario contrattuale mensile.

Nell’ultimo incontro con il ministero del Lavoro, avvenuto giovedì 10 maggio, i sindacati hanno espresso ai rappresentanti del governo “la necessità di garantire il rispetto degli accordi”. Per Fiom, Fim e Uilm è perciò “indispensabile trovare tutte le soluzioni utili che permettano la proroga degli ammortizzatori sociali che scadranno il 23 settembre prossimo”. Le possibilità di utilizzare i benefici derivanti dall’avvio delle misure previste dalla Regione Campania per le aree di crisi complesse (decreto 20 del 20 febbraio 2018), aggiungono i metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil, devono servire “per scongiurare i licenziamenti e per sostenere l’attuazione dell’accordo sottoscritto che si articola anche attraverso altri due impegni presi dalla direzione della Jabil Circuit: aumento dei volumi produttivi, ricollocazione e reindustrializzazione dei lavoratori”.

“La Jabil deve rispettare gli accordi, in particolare sull’aumento dei volumi produttivi” spiega il segretario generale della Fiom Cgil di Caserta Massimiliano Guglielmi: “L’azienda si era impegnata a raggiungere la saturazione di almeno 600 lavoratori entro settembre, soglia ormai irraggiungibile visto che siamo arrivati ad appena quota 350”. Per Guglielmi è ovvio che “in mancanza di un serio aumento della produzione gli esuberi volontari potrebbero divenire licenziamenti unilaterali. Per questo chiediamo a governo e Regione Campania di continuare a monitorare la vertenza dandoci più tempo, il che vuol dire che devono prorogare gli ammortizzatori”.