Tempo di bilanci. A un mese dalle elezioni Rsu del pubblico impiego, in programma il 17, 18 e 19 aprile prossimi, si può tracciare un primo consuntivo dell'attività svolta dal sindacato. "Per il momento, il bilancio è positivo – afferma Florindo Oliverio, responsabile nazionale delle funzioni centrali per la Fp Cgil –. Andando in giro per i territori, abbiamo registrato un rinnovato e diffuso interesse dei lavoratori verso la nostra azione. Ci riconoscono il merito di aver rinnovato il contratto, un fatto che ci ha permesso di presentare anche più liste di tre anni fa, in occasione delle elezioni del marzo 2015, assicurando una copertura in oltre il 90% di tutte le amministrazioni pubbliche dove si andrà al voto".  

Nel vivo della campagna elettorale

"Ora siamo entrati nella fase viva della campagna elettorale – prosegue il dirigente sindacale – e possiamo vantarci di essere stati l'unica organizzazione sindacale che non ha mai mollato la presa, durante 9 lunghi anni di blocco della contrattazione. Abbiamo contrastato la legge Brunetta che impediva la contrattazione integrativa e il rinnovo dei ccnl, mentre altri o si accomodavano alle scelte governative o indirizzavano i lavoratori agli uffici legali, anziché agire concretamente l'azione sindacale per rivendicare il giusto diritto ai rinnovi. Siamo stati gli unici a mobilitare, fin dal 2010, i lavoratori contro il blocco dei contratti e le leggi punitive nei confronti dei lavoratori pubblici, fino alla mobilitazione contro la legge di bilancio 2016, che aveva stanziato appena 300 milioni per i rinnovi contrattuali, equivalenti all'irrisoria cifra di soli 8 euro d'aumento. L'anno seguente quella somma è salita a 900 milioni, per poi arrivare ai 2 miliardi e 850 milioni con l'ultima Finanziaria, budget quest'ultimo, che ci ha permesso di chiudere il ccnl, con un incremento medio di 85 euro. Nell'interminabile negoziato, si deve soprattutto alla nostra caparbietà se siamo riusciti a far modificare le leggi per permettere il riavvio della contrattazione e il superamento della legge Brunetta, fino ad arrivare all'accordo del 30 novembre 2016, tra confederali e governo, che ci ha consentito di avviare finalmente la trattativa di comparto".

Il nuovo ccnl delle funzioni centrali

"Il rinnovo è stato firmato il 12 febbraio scorso – ricorda il sindacalista –, e a fine mese i lavoratori del comparto hanno intascato gli arretrati, mentre gli incrementi definitivi sono già a regime. Purtroppo, non abbiamo potuto raggiungere la cifra che pure avevamo richiesto di 150 euro, per effetto della sentenza della Corte Costituzionale, provocata dai sindacati autonomi, che ha sancito la possibilità di tornare a trattare con effetti solo a partire dal 2016. Senza dimenticare, altro elemento fondamentale, il ripristino della contrattazione integrativa sui posti di lavoro, che garantisce maggiori diritti ai lavoratori: su questo terreno, noi siamo pronti a lanciare la sfida a tutte le amministrazioni, perché laddove si riconoscono i diritti di chi lavora anche la qualità dei servizi ai cittadini se ne avvantaggia. Proprio per questo, le priorità della Fp Cgil riguardano innanzitutto una corretta applicazione del ccnl. Le amministrazioni centrali appaiono ancora troppo restie nel recepire tutte le norme contrattuali, probabilmente perché comprendono che questo contratto limita concretamente il forte potere discrezionale finora utilizzato dai dirigenti. E allora tocca a noi fare in modo di difendere il nuovo ccnl in ogni sua parte".

Stop alla legge Brunetta

"Nello specifico, ci battiamo per il riconoscimento dei permessi per le visite mediche: prima era una materia totalmente a discrezione della dirigenza amministrativa, mentre oggi i diritti sono riconosciuti per contratto a tutte e a tutti. E, sempre grazie al ccnl, si potranno fare accordi decentrati coinvolgendo i lavoratori. Stessa cosa per quanto riguarda l'organizzazione e i rapporti di lavoro, il controllo del regime degli orari, l'organizzazione dei turni e le varie indennità, in precedenza tutto deciso unilateralmente dall'amministrazione pubblica. La finalità è ora quella di rafforzare il potere di contrattazione delle Rsu. Con la legge Brunetta, il ruolo del sindacato era diventato di pura testimonianza, in pratica risultava del tutto superfluo. Invece, ora il nuovo ccnl restituisce dignità e voce a delegati e Rsu, riducendo il potere unilaterale della dirigenza, ed esercita una forte rappresentanza sindacale sui posti di lavoro. La Cgil si conferma come l'organizzazione che più si spende per l'affermazione delle Rsu, consapevole che questo serva a rafforzare il sindacato in generale e la confederazione in particolare, che pur in una situazione così difficile di blocco della contrattazione, ha saputo rimanere sul campo. A tal fine, le elezioni di aprile servono a sostenere e migliorare a livello locale quanto è stato già fatto a livello nazionale", rileva ancora l'esponente della Fp.

Il nuovo contratto delle funzioni centrali scadrà il 31 dicembre prossimo, ma già a ottobre inizieranno le trattative per il rinnovo 2019-2021. "Le elezioni delle Rsu saranno utili anche per dare più forza a chi con coerenza ha sempre messo al centro e difeso i diritti dei lavoratori, dimostrando di non abdicare al proprio ruolo di contrattare per migliorare le condizioni di vita e di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Il ccnl 2019-2021 dovrà completare un lavoro di valorizzazione dei lavoratori pubblici, che ora abbiamo solo potuto riavviare", conclude Oliverio.

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