Tre operai morti e uno in gravissime condizioni. È il pesantissimo bilancio dell'incidente sul lavoro che si è verificato nel pomeriggio di martedì 17 gennaio in una ditta di materiali ferrosi in via Rho, a Milano. Quattro lavoratori sono rimasti intossicati da esalazioni tossiche durante le operazioni di pulizia di un forno. All'arrivo del 118 - riferisce l'Ansa - le loro condizioni erano già disperate, due sono morti poco dopo il trasporto per arresto cardiaco all'ospedale di Monza e al Sacco di Milano, un terzo è morto qualche ora dopo. Gravissime le condizioni del quarto dipendente.

“Esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie degli operai vittime del grave incidente che si è verificato oggi a Milano”. È quanto si legge in una nota della Cgil e della Fiom nazionale. “Ci auguriamo - aggiunge la nota - che gli organi competenti possano, nel più breve tempo possibile, ricostruire la dinamica di quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità, ma è indubbio che la tragicità dell’evento non possa non porre grandi interrogativi sul rispetto delle misure di sicurezza previste per il tipo di lavorazione”.  

“Un altro gravissimo infortunio sul lavoro ripropone la drammaticità del fenomeno nel nostro Paese, che - sottolineano ancora Cgil e Fiom - in questo ultimo anno ha registrato una pericolosa inversione di tendenza”. Per confederazione e categoria “il tema della sicurezza deve essere prioritario anche nella contrattazione, nel confronto con le associazioni datoriali e nell’attività istituzionale. Come sindacati - concludono - continueremo a sostenere l’impegno dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, per imporre il pieno rispetto di tutte le norme in materia sui luoghi di lavoro. Non può esistere crescita economica e sociale senza difendere e valorizzare il lavoro”.

Anche il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Poletti è intervenuto sull'incidente: "È una tragedia terribile che non dovrebbe mai verificarsi - si legge in una nota - Sono vicino alle famiglie delle vittime e spero che i feriti possano presto riprendersi. La legislazione italiana sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è considerata una buona legislazione e il sistema dei controlli interviene su 200 mila imprese ogni anno. Serve, però, anche un impegno permanente di tutti i soggetti interessati e una peculiare attenzione da parte degli imprenditori perché non dovrebbe mai accadere che un lavoratore perda la vita mentre svolge la sua attività".