Appalti per le pulizie delle scuole: nelle province di Frosinone e Latina giustizia è fatta. Le aziende che non rispettano le lavoratrici e i lavoratori saranno espulse dagli appalti pubblici. “E’ un’ottima notizia – commenta ai microfoni di RadioArticolo1 Giovanni Gioia, segretario generale Filcams Frosinone e Latina –, le lavoratrici hanno esultato per il fatto di aver ottenuto il riconoscimento di un diritto: quello che le aziende che non rispettano i contratti di lavoro, né le regole dei contratti di appalto in generale, vengano espulse da un appalto pubblico che prevede l'erogazione di soldi pubblici eppure non erogati ai lavoratori, che ricordo (nel caso di alcune aziende delle due province, ndr) sono senza stipendio da cinque mesi, da luglio 2017”.

Raggiungere questo risultato “è stato difficilissimo per la stessa natura dell'appalto – spiega Gioia –, perché il paradosso è che, se ci fossimo trovati in presenza di un privato, avremmo potuto attivare anche il pagamento in surroga dei lavoratori nel giro di pochissime settimane, di pochi giorni, come prevede l'articolo 30 del Codice degli appalti. In questo caso, invece, oltre agli scioperi e alle manifestazioni, abbiamo dovuto fare tutta una serie di passaggi, anche istituzionali”.

Il sindacalista ricorda “quando a giugno del 2015 la Filcams fece, dal livello nazionale a quello territoriale, un dossier di più pagine consegnato al Miur, alla Consip, alla presidenza del Consiglio rispetto a tutte le gravi inadempienze del capitolato, dettagliando per ogni articolo del capitolato d'appalto quale fosse l'inadempienza di queste scuole, e soprattutto denunciando, anche a livello politico, una serie di ingiustizie che cominciano dal sopruso sui lavoratori ma, insisto, anche rispetto all'utilizzo improprio di denaro pubblico. Parliamo di appalti milionari gestiti da aziende che non hanno nessun tipo di scrupolo e che lo fanno anche con una faccia tosta davvero incredibile”.

“Le lotte sindacali – conclude il dirigente sindacale – hanno pagato e ci hanno consentito di far esplodere la situazione e arrivare ad un punto in cui anche le pressioni che sono state fatte sulle istituzioni hanno consentito alla Consip di prendere una posizione che senza esagerare definirei storica. Riguarda mille lavoratrici, oggi, ma mi auguro davvero che si sia creato un precedente rispetto a come vanno gestiti gli appalti pubblici”.