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Si aggrava il disagio abitativo

Si aggrava il disagio abitativo
Foto: FABIO FIORANI/AG.SINTESI
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Cgil e Sunia: il governo continua a non avere strategie, anzi riduce il fondo per la "morosità incolpevole", dopo aver del tutto azzerato quello di sostegno alla locazione. Va rilanciato il piano di edilizia residenziale sociale

“Il disagio abitativo in Italia continua ad aggravarsi e i dati sugli sfratti relativi al 2016 diffusi dal ministero degli Interni, nonostante quest’ultimo sostenga il contrario, ne sono la conferma”. È quanto denunciano Cgil nazionale e Sunia. “L'interpretazione ottimista del dicastero - spiegano confederazione e Sunia -, che vedrebbe un decremento del 5,5% rispetto al 2015, è purtroppo frutto della mancanza di alcune rilevazioni su città come Roma, Napoli, Bari, Bologna, Venezia, Padova, Trieste, Taranto, Potenza”.

Cgil e Sunia sottolineano il dato “drammatico delle morosità: rappresentano il 90% dei 61.718 provvedimenti emessi, a conferma delle crescenti difficoltà delle famiglie nel sostenere le spese indifferibili con redditi da lavoro e da pensione. Pur in assenza dei dati relativi a molte città, aumentano sia le richieste di esecuzione forzosa (+3,09%) sia gli sfratti eseguiti con queste modalità (+7,99%), che salgono al 22,63% nelle dodici maggiori città”.

Per il sindacato di corso d’Italia e il sindacato inquilini, “dinnanzi all'aggravarsi del disagio abitativo, che ormai assume caratteri strutturali, il governo continua a non avere una strategia, anzi, riduce il fondo per la ‘morosità incolpevole’, dopo aver completamente azzerato quello di sostegno alla locazione 2016-2017”. Inoltre, sul fronte dell’offerta di alloggi di edilizia pubblica, stiamo assistendo al fallimento del piano di recupero di quelli sfitti: 5.767 dovevano essere messi a disposizione delle graduatorie entro fine 2016, ma a metà del 2017 ne sono stati ultimati 2.802, meno della metà”.

Per questo, Cgil e Sunia rilanciano il piano di edilizia residenziale sociale, elaborato insieme alla Fillea, “con una programmazione pluriennale per rispondere ai bisogni abitativi delle fasce più deboli della popolazione e generare, al contempo, consistenti opportunità occupazionali. Serve individuare risposte immediate”.