I rappresentati del comitato stopOpg, di cui la Cgil fa parte, tengono oggi una giornata di digiuno collettivo in occasione della ripresa in Aula alla Camera della discussione sul disegno di legge che rischia di riportare in vigore le norme dei vecchi ospedali psichiatrici giudiziari, recante “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario” (con l'articolo 1, comma 16, lettera d, dell'Atto Camera 4368). Per la Cgil nazionale, parteciperà alla protesta Stefano Cecconi, responsabile Politiche della salute.

"Il comitato – si legge in una nota di stopOpg – ringrazia le deputate e i deputati che hanno presentato gli emendamenti per stralciare o modificare questa norma, tenuto conto dell'importante parere della commissione Affari sociali". Nel testo, poi, si ricorda che con la staffetta del digiuno, tenutasi dal 13 aprile al 30 maggio scorsi e a cui hanno partecipato 206 persone, "abbiamo ottenuto alcuni risultati importanti, ma la mobilitazione continua. Come abbiamo più volte affermato, se il problema che si vuol risolvere con la norma è garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti, troppo spesso impedita dalle drammatiche condizioni delle carceri, la soluzione è ben altra".

Per Cecconi e per il comitato, infatti, "occorre qualificare e implementare nelle carceri i programmi dei dipartimenti di salute mentale di prevenzione e di presa in carico delle persone con problemi di salute mentale, anche attraverso le sezioni di osservazione psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche nelle carceri stesse, con strutture e personale adeguato e formato. Ma soprattutto incentivare le misure alternative alla detenzione. Invece, così le Rems diventerebbero il contenitore unico per i 'folli rei e per i rei folli', riproducendo all’infinito la logica manicomiale".