Contratto scaduto e stop agli scatti di anzianità dei dipendenti per i prossimi due mesi. È quanto succede in Alitalia a partire dal 1 gennaio, in attesa di firmare un nuovo accordo collettivo. Una decisione che la compagnia ha comunicato per lettera a fine anno a sindacati e lavoratori, precisando che con la perdita di efficacia del Ccnl viene a mancare “un'organica disciplina collettiva”, con la conseguenza del congelamento degli “incrementi retributivi connessi all'anzianità che maturerebbero a partire dal mese di gennaio 2017”.

Una decisione che non è piaciuta ai sindacati, che hanno espresso la propria “assoluta contrarietà nel metodo e nel merito, sia alla decisione di recesso del contratto nazionale sia del congelamento degli automatismi, che hanno a nostro parere, invece, assoluta continuità ed efficacia normativa ed economica”. Filt Cgil, Fit Cisl reti, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo rimarcano di sentirsi “impegnate già dai prossimi giorni ad aprire il negoziato sul contratto collettivo nazionale di lavoro, sulla base della piattaforma presentata”.

Un confronto, però, che non si annuncia facile. Per i sindacati il dialogo “dovrà aprirsi a breve sul piano industriale, che richiede un’informazione dettagliata per consentire al sindacato e ai lavoratori di conoscere le decisioni assunte dagli azionisti sia sul futuro dell'impresa sia sulle conseguenze sul lavoro”. Solo a seguito della conoscenza del piano industriale, concludono Filt Cgil, Fit Cisl reti, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo, “potrà e dovrà avviarsi una vera trattativa con l'impresa che dovrà, per la rilevanza di Alitalia nel trasporto aereo e nel paese, coinvolgere il governo nazionale”.

Sempre riguardo il confronto, Alitalia si dice “'fiduciosa che sarà trovata la migliore intesa possibile”. Un’intesa, conclude la compagnia aerea, che dovrà essere “'in linea con l'obiettivo complessivo che l'azienda si è posta con la seconda fase del piano industriale che prevede, da un lato, una riduzione dei costi, dall'altro, un incremento dei ricavi. Traguardi necessari per garantire la sostenibilità di lungo termine dell'azienda”.

L’appuntamento tra azienda e sindacati è già fissato per martedì 10 gennaio. In quella sede Alitalia dovrà iniziare a rivelare i programmi per il futuro, che pare davvero molto complicato. L’obiettivo del ritorno al break even nel 2017 sembra già sfumato e si annuncia un nuovo piano di vasto e radicale taglio dei costi. Il nuovo contratto, secondo Alitalia, dovrebbe contenere forti aumenti di produttività per il personale navigante e una generale riduzione degli stipendi di almeno il 10 per cento. Sullo sfondo, ovviamente, c’è la richiesta di esuberi di personale: le voci che si rincorrono parlano di 1.600 posti di lavoro a rischio.

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