“È davvero miope pensare di contrastare l’immigrazione con il risorgere di muri e fili spinati. E anche la chiusura del Brennero tradisce lo spirito dei padri fondatori dell’Unione europea, che volevano non solo un mercato libero, ma anche la libera circolazione delle persone, creando un mondo che superasse ogni forma di nazionalismo e razzismo”. Così Alfred Ebner, segretario generale della Cgil Agb, stamattina ai microfoni di Italia parla, la rubrica di RadioArticolo1.

 

“È allarmante quanto sta avvenendo in Austria – ha rilevato il dirigente sindacale –, dove alle elezioni presidenziali il Freiheit ha raddoppiato i propri consensi rispetto ai due partiti di governo. Vedremo cosa accadrà al ballottaggio il 22 maggio, ma parlare di Tirolo unito, come fa il leader di destra Strache, e di chiusura della nostra frontiera - su cui la stessa Commissione Ue ha detto che è una cosa inaccettabile -, è pura propaganda politica, anche se l’opinione pubblica austriaca si sta spostando a favore dei controlli. Nel frattempo, il rallentamento del traffico al Brennero comincia ad avere ricadute negative sull’economia dell’alta Val d’Isarco: la situazione vera è che non ci sarebbe alcun motivo per controllare, in quanto c'è già una casa di accoglienza per immigrati con zero inquilini. A preoccuparsi, invece, sono autotrasportatori, Coldiretti e un po’ tutta l’economia italiana, perché buona parte delle derrate alimentari passa attraverso il Brennero per andare al nord, e se lì ci sono rallentamenti, i prodotti freschi poi ne risentono”.

“Si sta verificando un effetto domino negativo in materia di politiche d’immigrazione – ha sottolineato ancora il leader della Cgil Agb –: prima l’Ungheria, poi l’Austria, adesso tutti i paesi nordici sono propensi a chiudere le frontiere. In Alto Adige stiamo distribuendo circa 700 profughi da accogliere tra i vari comprensori, un numero non elevato rispetto alla vastità del territorio. E dato che viviamo da sempre di turismo, sarebbe assurdo che non fossimo più ospitali, come siamo abituati ad essere. Non so come andrà a finire, se si propagheranno anche da noi paura e malcontento tra la gente".

Domani, arriva in visita il ministero degli Esteri Gentiloni. "A lui spetta, assieme alla nostra diplomazia, trovare un accordo con Vienna e con l’Europa - ha sottolineato Ebner -  E sabato 7 maggio, anche la Cgil di Bolzano avrà un appuntamento istituzionale con il ministro degli Interni austriaco: è molto opportuno conoscerlo, visto che sarà proprio lui il responsabile di quanto accadrà al Brennero. Circa un mese fa, noi sindacati, assieme a imprenditori e associazioni altoatesine, abbiamo inviato un appello alle istituzioni locali e nazionali austriache e italiane, affinché il confine del Brennero non venisse ripristinato, non solo per ragioni economiche, ma anche per motivi storici ed etici: finora non abbiamo ricevuto risposta, ma quell’avviso comune tra parti sociali è stato importante, perchè se le cose dovessero precipitare, andremo tutti uniti nella stessa direzione”.