Apre i battenti oggi (18 settembre) la prima edizione di "Avanti popolo", la rassegna culturale organizzata dalla Camera del Lavoro della Spezia. Per tre giorni, la città ligure sarà animata da incontri, concerti e spettacoli teatrali che si svolgeranno alla Pinetina ed al Centro Allende. Tra le presenze annunciate, assume particolare rilievo quella dell'ex ministro della Pubblica Istruzione, Luigi Berlinguer, che incontrerà il pubblico venerdì alle ore 21. In concomitanza con la riapertura delle scuole, l'arrivo dell'esperto aiuterà a comprendere come può essere concretamente riformato il sistema educativo, in piena "spending review". Il tema è scottante. I problemi sul tappeto sono numerosi e Luigi Berlinguer non è un personaggio qualsiasi.

Da ministro, fu il primo a riportare al centro dell'attenzione le esigenze degli studenti. Ricordò a tutti che in aula non esistono "buoni e cattivi", ma ragazzi che devono essere invogliati ad apprendere. Su questa linea, il Ministro non esitò a richiamare gli insegnanti, sostenendo l'importanza del loro sviluppo professionale, per adeguare la didattica, al nuovo mondo. A Luigi Berlinguer rivolgiamo alcune domande, per capire dove stia andando la scuola italiana e quali prospettive culturali possa avere il Paese, sempre in bilico tra buone idee e mancanza di fondi.

Rassegna La politica si sta rinnovando ed è tempo che anche il sindacato cominci un'opera di ammodernamento: non più partito-ombra, ma istituzione con propria identità. Lei crede che iniziative come "Avanti popolo" possano contribuire a riavvicinare i lavoratori alle organizzazioni che li rappresentano?

Berlinguer Credo di sí, senz'altro sí. La crisi del sindacato ha una duplice origine. Da un lato, essa deriva dal cambiamento epocale in atto. Le istituzioni stentano a comprendere che l'Italia si deve profondamente ammodernare. E le tradizioni imbrigliano. Dall'altro, causa dei molti problemi al sindacato è la crisi della politica italiana. Mai come in questo periodo, i partiti sono apparsi tanto lontani dai cittadini. Il sindacato, dunque, è costretto a giocare due ruoli, suo malgrado. Mentre la politica non riesce ad interpretare adeguatamente i bisogni della gente, il sindacato svolge il suo compito ed anche quello di "supplente".

Rassegna Lei è stato ministro della Pubblica Istruzione ed ha sempre avuto a cuore la formazione completa dei giovani. Alla Spezia esiste un Conservatorio di ottimo livello, oltre ad un Liceo musicale. Può spiegarci perché, secondo la sua esperienza, l'arte e la musica sono fondamentali nello sviluppo della personalità?

Berlinguer Nella scuola italiana l'arte e la musica non sono considerate né cultura generale, né cultura formativa. Sottovalutare queste discipline è una vergogna Trovo assai grave che il 'neoidealismo' abbia mutilato la scuola, quando la maggior parte dei Paesi evoluti valorizza queste materie, perfino laddove non esiste una grande tradizione musicale. Dobbiamo cambiare profondamente l'impianto educativo, oggi troppo logocentrico e cognitivista. È tempo di arricchire il processo di apprendimento, sollecitando anche la curiosità, la creatività e le emozioni dei ragazzi. Per crescere non basta acquisire nozioni. Per formare una persona, dobbiamo mettere in moto tutto il suo cervello, l'emisfero sinistro e quello destro. La musica è la materia più formativa che esista, dato che musica non significa soltanto ascoltare, ma soprattutto imparare a cantare e suonare. Chi ama le note non è un fannullone, come si credeva una volta. Coltivare questa disciplina richiede impegno e fatica, ancor più che risolvere un'equazione matematica. L'unica differenza è che la musica, rispetto alle materie tradizionali, consente al ragazzo di studiare e faticare con gioia.

Rassegna Alla Spezia soggiornò Wagner. È nato un comitato che vorrebbe organizzare, annualmente, un festival dedicato all'artista tedesco. Molti, però, sono contrari, per motivi politici. Secondo Lei, la musica può essere di sinistra, o di destra?

Berlinguer L'opera di Wagner è monumentale. Non sarebbe immaginabile la musica contemporanea senza l'eredità che questo artista ci ha lasciato. Le sue vicende politiche devono essere giudicate, distinguendo la sua produzione e dal suo comportamento pubblico. Comunque sarebbe bello se La Spezia dedicasse una rassegna, con momenti di ricordo, soprattutto all'opera immensa del musicista tedesco.

Rassegna La scuola è appena iniziata, ma per tanti studenti la campanella è suonata con diversi giorni di anticipo. Armati di vernice e pennello, infatti, ragazzi e genitori hanno restaurato le aule. La crisi economica continuerà ad imporre sacrifici alle famiglie?

Berlinguer Il restauro delle aule ad opera degli alunni e dei loro genitori, secondo me, è comunque un fatto positivo. Il mio motto è: "La scuola è la mia casa, aperta tutto l'anno". Così come amiamo le nostre abitazioni e ce ne prendiamo cura, allo stesso modo dobbiamo volere bene agli edifici scolastici, prendendo in mano, se occorre, vernice e pennello. Gli studenti che, nei giorni scorsi, hanno ripulito le loro scuole hanno dimostrato di possedere un alto senso civico>.

Rassegna Ma riuscirà il Governo Renzi a rimettere in sesto questo settore?

Berlinguer Sono fiducioso. Stando al programma illustrato da Renzi, il premier sembra aver capito che la scuola deve essere al vertice degli impegni di un governo. Se tutte le forze riformiste saranno convinte dell'importanza di cambiare radicalmente il sistema educativo italiano, ce la faremo. Non dobbiamo collocarci "sull'albero a cantare", come si dice in Toscana, ma piuttosto emendare e integrare la proposta di Renzi grazie alla nostra conoscenza vera del mondo della scuola.

Rassegna La tecnologia migliora la vita. Anche per la scuola vale questo assunto? Non stiamo esagerando? È giusto eliminare i libri per fare spazio ai tablet?

Berlinguer La tecnologia, oggi, è un fatto ineludibile. Coloro che pensano di rifiutarla è come se volessero fermare un treno in corsa. L'arrivo dei tablet-libri è il simbolo di un processo storico irrefrenabile. Come tutte le innovazioni, anche questa può avere un più e un meno, un bene e un male, anche gravi difetti. Spetta a noi, mondo-scuola e scuola stessa, educare alla cultura della tecnologia, cogliere il contenuto profondo di essa e piegarla alle esigenze della didattica. In questo modo, sarà possibile sfruttarne le grandi potenzialità ed innovare il metodo.

Rassegna Il suo ultimo saggio, "Ri-creazione" (Liguori editore), è un inno alla valorizzazione di ogni studente, anche del meno dotato. Plutarco diceva che i ragazzi non sono vasi da riempire, ma fiaccole da accendere. È d'accordo? In che cosa sbaglia, allora, il sistema scolastico italiano?

Berlinguer
Il mio ultimo libro fa propria l'idea di Aristotele. Questi sosteneva che si dovesse imparare la musica, perché educa alla virtù e insieme diverte. La scuola italiana, secondo me, può diventare una fabbrica di emozioni e gioie, "ricreando". Per questo, io sono convinto che il sistema educativo vada ri-creato. Il messaggio che voglio diffondere è quello di innovare la scuola anche rendendola attraente. Bisogna smetterla di limitarsi a trasmettere conoscenze. Dobbiamo puntare sulla centralità dell'apprendimento, che significa che attraverso di esso ogni alunno col proprio contributo costruisce la propria personalità.