Con una lettera all'ambasciatore iraniano in Italia, la Cgil e la Flc protestano contro la dura repressione del regime di Teheran nei confronti di molti insegnanti e del loro sindacato.
“Cgil e Flc - si legge nella lettera - "sono fortemente preoccupate per le violazioni dei diritti umani in Iran, che assumono dimensioni sempre più estese con il passare del tempo. Sebbene l’elenco sia lungo, il giro di vite delle autorità su insegnanti e docenti, e sulla loro libertà di azione, mette l’Iran in una posizione ancora più a rischio proprio per il contributo che gli insegnanti danno alla formazione del futuro della società. Le condizioni in cui versa questa categoria di cittadine e cittadini sono diventate particolarmente critiche ed allarmanti. Le autorità giudiziarie e l’apparato di sicurezza della Repubblica Islamica dell’Iran hanno intensificato la repressione sugli insegnanti, minimizzando i loro problemi economici, etichettando le loro attività sindacali come atti contro la sicurezza nazionale, agendo illegalmente contro le loro associazioni e facendo sempre più pressione sulle attiviste e sugli attivisti di questa categoria" .
Alla lettera è allegato un elenco, incompleto, degli insegnati che hanno subito arresti, condanne, discriminazioni, licenziamenti, per il solo "reato" di aver manifestato le loro opinioni contrarie a quelle del regime, la maggior parte di loro in conseguenza delle mobilitazioni della primavera "verde", dopo le elezioni presidenziali del 2009. La lettera di Cgil e Flc si inserisce nella "campagna internazionale in difesa degli insegnanti incarcerati" in Iran, anche in concomitanza con l'inizio dell'anno scolastico in quel paese e della "giornata mondiale degli insegnanti" del 5 ottobre.
Iran: Cgil e Flc, repressione contro insegnanti e sindacati
28 settembre 2012 • 00:00