Abbiamo capito come la Rai ha raggiunto il pareggio di bilancio: per alcuni dirigenti della Rai i numeri sono un’opinione – annunciano in una nota congiunta Slc, Fistel e Snater –. Ci riferiamo ai dati forniti dalla Rai sul risultato dello sciopero nazionale effettuato il 9 maggio da Slc, Fistel e Snater, dalle ore 19 alle 21. L’azienda confonde il personale dipendente Rai non giornalistico, 8.500 risorse (forse qualcuno di più), con il dato degli scioperanti in uno specifico orario di lavoro".

"Nel turno dalle 19 alle 21 sono presenti soprattutto lavoratori della produzione, circa 650/700 unità in tutta Italia. Se i dati dell’astensione forniti dall’azienda fossero veri, i 300 lavoratori che dalle 19 alle 21 avrebbero scioperato rappresentano il 50% della forza lavoro in turno. Dai nostri dati, l’astensione si attesta intorno all’80%, ossia 500/550 lavoratori in sciopero”.

“Invece, i dirigenti Rai, si sono sbagliati di molto pensando che le azioni di vero e proprio boicottaggio dello sciopero, con pratiche di condotta antisindacale, non avrebbero comportato conseguenze. La direzione del personale, dovrebbe essere a conoscenza che è facoltà delle organizzazioni sindacali proclamare scioperi e resistere anche alle indicazioni della commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali,  se vi è un fondamento giuridico", sottolineano ancora i sindacati.

"Non è invece facoltà della Rai, come di qualsiasi azienda, prima della definizione all’interno di una istruttoria e un procedimento, di decidere la revoca o la illegittimità di uno sciopero. Di conseguenza, l’azione della Rai, con interventi diretti sui lavoratori per invitarli a non scioperare (ventilando una possibile contestazione disciplinare),  la sostituzione della manodopera in sciopero e la creazione di squadre antisciopero è quella sì illegittima, riconducibile a una condotta antisindacale e limitativa del diritto allo sciopero. Ieri sera abbiamo inviato una segnalazione puntuale alla commissione di garanzia per comunicare tali  irregolarità. Sono decine le testimonianze pervenuteci dai lavoratori e stiamo raccogliendo materiale cartaceo e informatico per agire, se lo reputeremo opportuno, nei confronti della direzione aziendale”, concludono i sindacati.

La consultazione referendaria sta comunque proseguendo e registra un’affluenza media molto alta. Martedì 15 maggio alle ore 11, presso la Federazione nazionale della stampa, si terrà la conferenza stampa sul referendum contro la dirigenza Rai e per il rinnovo del contratto di lavoro, in cui interverranno i segretari nazionali delle sigle sindacali.