Lavoratori assunti part time nei cantieri, col sospetto fondato che si tratti solo di “lavoro grigio”, cioè in parte regolare e in parte no. Non capita spesso che l’Inps citi in un atto ufficiale il testo di un contratto nazionale. Lo ha fatto la scorsa settimana, quando, il 13 gennaio, ha emanato la circolare n.6 (in allegato), che portava all’oggetto il “mancato rispetto di accordi e contratti collettivi nel settore edile: disciplina contributiva dei rapporti di lavoro a tempo parziale e attività di vigilanza nei confronti di aziende edili che utilizzano contratti di lavoro a tempo parziale”.

“Nella circolare - spiega Angelo Chiari, segretario generale provinciale della Fillea Cgil di Bergamo - si afferma che quanto stabilito nel ccnl Edilizia sulla normativa del part time, cioè tempo parziale solo fino al 3 per cento dei lavoratori dell’impresa, deve essere rispettato dai datori di lavoro se questi vogliano veder riconosciuto il diritto ai benefici normativi e contributivi previsti in materia di lavoro e legislazione sociale”.

Il testo della circolare cita esplicitamente la parte del Contratto Nazionale Edilizia stipulato il 18 giugno 2008 (articolo 78) e richiama le disposizioni legislative che prevedano “il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali” per precisare il comportamento che dovranno tenere gli ispettori in sede di accertamento delle violazioni. Al riguardo la circolare recita: “Per ogni rapporto stipulato in violazione di tale limite (del 3%, ndr), la carenza di legittimazione contrattuale alla stipula comporta l’applicazione della contribuzione virtuale, come se il rapporto non fosse a tempo parziale”. Cioè, per chi oltrepassa il limite del 3%, contributi da versare come se il lavoratore fosse assunto a tempo pieno.

“Ribadiamo l’importanza di quanto inserito nel rinnovo contrattuale del 18 giugno 2008 - conclude Chiari -sottolineiamo, in occasione di questa circolare Inps, la necessità di verificare sempre più a fondo il fenomeno del part time in edilizia, dietro cui spesso si nasconde un rapporto di lavoro in nero. Con il nuovo strumento offerto dalla circolare, vorremmo provare, a livello provinciale, ad aprire una discussione sullo scambio di informazioni fra dati in nostro possesso e servizio Ispettivo Inps, per contrastare i fenomeni di lavoro irregolare”.