da Rassegna sindacale L'applicazione della Costituzione, dei suoi primi articoli, quindi dei fondamenti della nostra democrazia, passa dalla difesa e dal rilancio dei servizi pubblici, perché sono i servizi pubblici a rendere esigibili e concreti quei diritti. Concretizzare la Costituzione è stato il tema al centro del dibattito Democratica, fondata sul Lavoro, la sovranità appartiene al Popolo che è stato ospitato a Napoli all'interno delle Giornate nazionali di Servizi Pubblici organizzate dalla Fp Cgil. E proprio la segretaria generale della Fp, Serena Sorrentino, aprendo il dibattito ha lanciato la sfida al governo: Vorremmo politiche che tornino ad essere orientate costituzionalmente, ha detto. Politiche, quindi, radicalmente diverse da quelle che in questi anni di crisi hanno portato al disinvestimento nel lavoro pubblico che ha aperto, specie al Sud, praterie per il privato. E poi occupazione: Serve un piano straordinario di reclutamento nella pubblica amministrazione - ha detto Sorrentino - perché l'ultimo è stato fatto nel 1978 e perché dal 2008 al 2017 257 mila persone sono uscite dalla Pa e altre 500 mila usciranno nei prossimi 3 anni. Stiamo desertificando il servizio pubblico ha concluso Sorrentino ma questo vuol dire perdere la traduzione materiale dei diritti fondamentali costituzionali. Non ci sono più alibi per la politica. La Costituzione ha un problema ha detto Rita Sanlorenzo, sostituto procuratore presso la Corte di Cassazione non è abbastanza attuata, i suoi princìpi non sempre sono tradotti in regole e prassi. E questo, secondo la magistrata, vale soprattutto per l'articolo 1, quel fondata sul Lavoro che connota la nostra Repubblica in maniera così forte: Lavoro e democrazia sono due questioni che non possono essere scisse ha spiegato Sanlorenzo perché è il lavoro che dà titolo alla persona per rendersi protagonista dei processi sociali, economici e politici. Invece, in questi anni quello che è successo è un vero e proprio mutamento di paradigmi per assecondare le esigenze di un'economia che pretende mano libera. Il Jobs Act, secondo il sostituto procuratore, è un esempio lampante di questo cambio di paradigma. Ora ha concluso Sanlorenzo è dovere del legislatore approntare tutele significative per i nuovi lavori, quelli più precari e flessibili, riportando il lavoro al centro, nel rispetto del progetto Costituzionale. Ma oggi chi segue la Costituzione rischia di passare per un sovversivo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris  perché certe volte per rispettarla sei costretto a violare la legalità formale, quella del fiscal compact e del pareggio di bilancio. Il sindaco ha quindi rivendicato il primato di Napoli: Siamo l'unica città che non ha privatizzato nemmeno un servizio di rilevanza costituzionale, questo dovete riconoscercelo, ma se in quei servizi poi c'è un'età media di oltre 60 anni, e io stringo solo mani di chi va in pensione e mai di chi viene assunto, allora resistere diventa sempre più difficile. Questo paese se vuole ripartire deve dare ossigeno alle città ha concluso De Magistris per questo noi siamo pronti a fare una battaglia insieme, schierati per i diritti e per la Costituzione, anche se certe volte può voler dire perdere voti. Se applichi la Costituzione possono succedere cose importanti ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil succede ad esempio che se un componente del governo chiede pieni poteri si attiva una risposta di tipo parlamentare, una discussione trasparente davanti al Paese e si fa valere la regola democratica, ribadendo con chiarezza che nessuno può avere pieni poteri e che a decidere è il Parlamento. Quindi, grazie alla Costituzione, secondo Landini, si è aperta una fase nuova: Ora però c'è bisogno che il nuovo governo dimostri davvero discontinuità, per esempio, come abbiamo chiesto, avviando le assunzioni nei servizi pubblici. La discontinuità vera ha concluso il segretario Cgil è solo quella che la gente tocca e vede con mano e su questo misureremo il nuovo governo.