La vaccinazione di massa, il superamento della soglia simbolo dei 100 mila morti di Covid, la decisione su un nuovo lockdown nazionale, il primo videomessaggio del premier Draghi: questi i temi che dominano le prime pagine dei maggiori quotidiani nazionali di oggi (martedì 9 marzo).

  “Draghi: la via d’uscita non è lontana. Il premier annuncia il piano potenziato per le vaccinazioni. Von der Leyen: da AstraZeneca meno del 10% delle dosi pattuite. In Italia superati i centomila morti dall’inizio della pandemia. Il governo: misure più severe” titola il Corriere della Sera, mentre Repubblica apre con “I vaccini ci salveranno. Draghi: ‘Ogni vita è importante, dobbiamo fare scelte rapide’. La campagna di massa partirà entro Pasqua. Saranno utilizzate caserme, palestre e presìdi aziendali. Esercito e Protezione civile al Sud. Convocazioni via sms. Oggi il Cts decide sul lockdown. Recovery, l’Italia perde 5 miliardi”.

“Tamponi anche in vacanza. Il piano del governo per far ripartire il turismo mentre l’Rt sale a 1,3. Il Cts: ora una stretta. Vaccini, l’annuncio Ue: all’Italia 14 milioni di dosi al mese. Draghi: via d’uscita non lontana”, recita il Messaggero, tema analogo per il Manifesto: “La nostra Spoon River. Superata la soglia simbolo dei centomila morti di Covid. In undici regioni terapie intensive in affanno. ‘C’è un nuovo peggioramento, ognuno deve fare la propria parte, soprattutto il governo’, dice Draghi nel suo promo videomessaggio”. Anche Libero rimane sul tema: “Bilancio tragico di un anno. Record: 100.000 morti in Italia. Ci avevano raccontato che il nostro Paese era un modello per il mondo intero, ma nessuno ha fatto peggio di noi. Intanto ci avviciniamo al ‘tutto rosso’, dal quale non risorgeremo neanche a Pasqua”.

Scelte diverse per la Stampa e il Sole 24 Ore. Il quotidiano torinese apre con “Draghi: parità di genere nel Recovery. Il ministro Franco: ‘I fondi Ue scendono a 191 miliardi’. Ai sindaci un miliardo per le emergenze. Blocco dell’export, Von der Leyen si schiera col premier: lo stop ad AstraZeneca non sarà un caso isolato”, mentre il quotidiano economico titola “Lavoro, sbloccati i contratti a termine. Mef e ministero del Lavoro pronti a togliere i vincoli sulle clausole del Dl Dignità. Vertice Brunetta-sindaci: via i tetti di spesa dei Comuni per le assunzioni a tempo”.

Diverse le aperture, infine, per Giornale e Fatto Quotidiano. “Ipocrisia rossa: le donne di sinistra che odiano le donne. L’8 marzo invocano la solidarietà, ma per tutto l’anno sono le prime ad attaccare chi non la pensa come loro” recita il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, mentre il Fatto Quotidiano apre con “Draghi raddoppia la task force di Conte. 300 tecnici erano troppi? Ora saranno almeno 500. Il Recovery plan: Franco loda il piano del Conte-2 e lancia tante governance nei ministeri: ‘Ora assunzioni nella Pa con Brunetta’. Che le aveva bloccate: 350 mila posti vacanti”.

Le interviste
“Il maschilismo è tornato”. Questo il titolo dell’intervista alla fondatrice dell'Udi Marisa Rodano, 100 anni da poco compiuti, partigiana e storica dirigente del Pci, sulle colonne della Stampa. “Siamo in una fase molto difficile per le donne – spiega l’ex parlamentare – in parte per gli effetti della pandemia che le costringe in case, spesso piccole, con i bambini che fanno chiasso e impediscono di concentrarsi nel lavoro e di staccarsi dalla dimensione domestica. Per le donne è diventato più difficile contemperare la propria attività famigliare e lavorativa”. Rodano rileva che ancora oggi “manca tutto quello che è necessario alle donne: non ci sono gli asili nido, non ci sono le scuole per l'infanzia a tempo pieno. Non ci sono quell'insieme di provvidenze che consentono, nell'ambito della scuola, di esercitare il proprio ruolo a studentesse e insegnanti. E stanno perdendo terreno nella vita politica, sociale, culturale”. In conclusione, Rodano vede una “ripresa di maschilismo, nel senso che mi sembra che ci sia da parte degli uomini il desiderio di recuperare uno spazio messo in pericolo dalla presenza delle donne (…) un tentativo di rivalsa da parte degli uomini, ma non c'è dubbio che se le donne continueranno a battersi, si raggiungerà la parità”.

“Il premier Draghi deve aprire prestissimo un confronto a Palazzo Chigi con le parti sociali sulle tre emergenze del Paese: sanitaria, occupazionale e sociale (…) Draghi deve adottare il metodo concertativo di Ciampi. È a quello spirito che dobbiamo tornare”. Si apre così l’intervista al nuovo segretario generale della Cisl Lugi Sbarra, apparsa oggi sul Messaggero. Per l’esponente sindacale il blocco dei licenziamenti “va prorogato fino alla fine dell'emergenza sanitaria. Ma bisogna far partire subito gli investimenti pubblici, sbloccare i cantieri e favorire le nuove assunzioni nella sanità, nella scuola, in tutta la pubblica amministrazione, stabilizzando i tanti precari che ci sono”.

Per domani (mercoledì 10 marzo) è prevista la firma di un patto con Draghi e Brunetta sulla riforma della pubblica amministrazione: “Valorizzare il lavoro pubblico, puntare sull'innovazione, la formazione, la digitalizzazione, rinnovare i contratti pubblici, regolare lo smart working con la contrattazione e assumere giovani preparati, questi sono i nostri obiettivi prioritari”. Per evitare una nuova emorragia di posti di lavoro, infine, il segretario Cgil avverte la necessità del varo immediato “di ammortizzatori sociali universali, semplificati, mutualistici, assicurativi. Bisogna costruire una rete che sostenga la persona in ogni transizione lavorativa, garantendo il diritto-dovere alla formazione e un sostegno al reddito legato a percorsi di riqualificazione (…) E poi serve una nuova politica industriale, gestire e risolvere tutte le crisi aziendali aperte al Mise, chiudere le tante vertenze aperte, a cominciare da Ilva e soprattutto Alitalia”.

Gli editoriali
Il Recovery plan può avere sul Mezzogiorno ha un impatto di grande rilevanza, ma è “necessaria una chiara identificazione di strategie, obiettivi e interventi che garantiscano la coerenza con l'obiettivo di ridurre le disuguaglianze e accelerare la ripresa”. A dirlo sono gli economisti Luca Bianchi e Gianfranco Viesti sulle colonne del Messaggero, evidenziando alcuni nodi chiave. Il primo principio è quello di “allocare gli investimenti con l'obiettivo di ridurre significativamente le disparità nelle infrastrutture e nel capitale pubblico”, il secondo è quello di “garantire progressivamente servizi pubblici, a partire da istruzione e salute, di pari quantità e qualità nelle diverse aree del Paese”. Ma per rispondere a questi princìpi occorre “individuare con precisione nel Documento (come d'altronde ci chiede la Commissione) la localizzazione territoriale di tutti gli investimenti previsti; e dove ci saranno bandi per progetti, i criteri che essi seguiranno per ottenere un’allocazione equilibrata della spesa”. Ne consegue, concludono i due autori, dato che bisogna “garantire all'Europa la cantierabilità nel 2023 e la realizzazione nel 2026 degli interventi, un fortissimo impegno del governo a rafforzare le capacità delle amministrazioni pubbliche territoriali di tutto il Paese, perché la spesa si faccia e i risultati si ottengano”.

“Come proteggere il lavoro”: questo il titolo dell’editoriale, sulle colonne di Repubblica, di Marco Bentivogli, Pietro Ichino e Lucia Valente. Per i tre autori una “proroga indiscriminata” del blocco dei licenziamenti “rischia di produrre danni maggiori rispetto ai benefici”, da qui la necessità di misure differenziate. “Quando è certo che il lavoro non riprenderà, prolungare il divieto di licenziamento danneggia non solo le imprese, ma anche le persone (…) è più utile che si consenta la cessazione dei rapporti di lavoro, si riattivino gli assegni di ricollocazione e si aumentino entità e durata del trattamento di disoccupazione. Per esempio alzando i tetti attuali della Naspi (e della Dis-Coll riservata ai collaboratori) e allungandone la durata massima”, spiegano Bentivogli, Ichino e Valente, ritenendo fondamentale la creazione di “percorsi di formazione obbligatori per il reskilling (riqualificazione) dei lavoratori” e la realizzazione del “progetto di curriculum digitale certificato sviluppato dal Cnel”.

Alle aziende in difficoltà temporanea, invece, vanno assicurati sostegni che consentano loro di superare l'emergenza. “In questi casi, in assenza dei requisiti per la cassa integrazione ordinaria, prorogare il blocco dei licenziamenti e la cassa Covid ha un senso, purché in una prospettiva di recupero concertata tra imprese, sindacato e autorità pubblica competente”. Bentivogli, Ichino e Valente ipotizzano la costruzione di “un fondo a capitale misto di intervento per accedere al quale, senza cedere alcun diritto di governance, le aziende mettano a disposizione i dati in una data room digitale, così da consentire la verifica tempestiva dell’intervento”. In questo modo, concludono i tre autori, sarà possibile “verificare l'efficacia dell'intervento finanziario nel tempo e avviare una stagione di data driven policy, nella quale gli interventi di sostegno a imprese e lavoratori siano basati su dati disaggregati e aggiornati, invece che concessi a pioggia con l'artificio dei codici Ateco”.

La Cgil
L’apertura di Collettiva è dedicata al tema della ricerca, con il reportage dall’università di Siena e l’intervista al docente e imprenditore in biotecnologie Emanuele Montomoli; la videoscheda sui dati (sconfortanti) relativi alla spesa italiana per la ricerca, che vede il nostro Paese al penultimo posto in Europa; la riflessione della Flc Cgil nazionale sulle possibilità offerte per il settore dai fondi comunitari del Next Generation Eu.

Da segnalare lo streaming dell’iniziativa “Il secondo alfabeto delle donne”, organizzata da Cgil, Cisl e Uil, con il contributo del Cnel, in occasione dell’8 Marzo, con la presenza del segretario generale Cgil Maurizio Landini e la responsabile Politiche di genere e internazionali Cgil Susanna Camusso; lo streaming dell’iniziativa “Donna, io l’otto”, organizzata dalla Fp Cgil; lo streaming del flashmob “Cari uomini, abbiamo un problema” che si è tenuto in piazza del Popolo, a Roma, organizzato dai sindacati pensionati di Cgil, Cisl e Uil. Da menzionare, infine, l’avvio della mobilitazione dei lavoratori della Jsw Steel di Piombino (Livorno).

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.