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“Il governo è latitante. Glielo ricordiamo tutti i giorni in maniera esplicita, lo facciamo sabato 11 febbraio da tutte le piazze d'Italia. Se milioni di cittadini chiedono di potersi esprimere rispetto a scelte che hanno aggravato le condizioni del lavoro, forse è il caso di prenderne atto”. Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil, spiega ai microfoni di RadioArticolo1 il senso della giornata organizzata dal sindacato di corso d'Italia in campagna elettorale per i referendum su appalti e voucher.
“Andiamo in piazza – aggiunge – per parlare con tutti, per spiegare i contenuti dei referendum. Non sono temi secondari, riguardano la carne viva di tanti lavoratori e lavoratrici. Ecco, saremo lì con loro a dire che vogliamo che si avvii questo percorso e che quindi il governo definisca il giorno in cui sarà possibile esprimersi sui referendum”.
In ogni caso, sottolinea Fracassi, “dobbiamo ricordare che la nostra organizzazione è già riuscita a raggiungere uno straordinario successo. Penso anche al disegno di legge di iniziativa popolare per la Carta dei diritti universali del lavoro, con un altro milione e duecentomila firme. L'insediamento nel territorio può fare la differenza; da parte nostra continueremo il percorso sviluppato nelle assemblee (ne sono state fatte più di 40mila).
Altro tema caldo, la gestione del post-terremoto. “Facciamo bene a parlarne – sottolinea l'esponente della Cgil – perché mai come ora è necessario tenere una luce accesa. Il tema del lavoro e del sostegno al lavoro in quei territori è fondamentale anche per contrastare lo spopolamento”. Quanto al decreto del governo, ci sembra di capire che c'è un passo indietro rispetto a quello che era stato deciso in Consiglio dei ministri, cioè collocare all'interno del testo tutta la partita degli ammortizzatori, cosa che andrebbe contro “la necessità di dare velocemente una risposta a questi lavoratori e queste lavoratrici”.