Le nuove restrizioni del Governo, così come contenute nel nuovo Dpcm e illustrate dal Presidente del consiglio nella conferenza stampa di ieri sera, campeggiano sulle prime pagine di tutti i quotidiani di oggi (19 ottobre). In particolare, si evidenziano i malumori dell’Anci sul “coprifuoco” affidato ai sindaci. Il Sole24 Ore titola “Covid, restrizioni soft. I sindaci decidono le zone rosse nelle città. II premier Conte: aiuti a chi è danneggiato”. “Nuova stretta, ecco tutte le misure. Conte: conciliare economia e salute. Il Mes non è la panacea”, è invece l’apertura del Corriere della sera, mentre la Repubblica scrive: “L'ira dei sindaci su Conte. Scontro con Speranza, il premier impone la linea morbida, ‘Tuteliamo la salute ma anche l'economia’. E lascia alle città l'onere di chiudere dalle 21 le zone a rischio movida”. Il Messaggero sceglie: “Scuole aperte, sport chiuso. Movida, decidono i sindaci”. La Stampa punta invece su: ‘I sindaci spegneranno la movida’. Possibile chiudere vie e piazze alle 21. Conte: scuola in presenza, ma alle superiori non prima delle 9”. Il Fatto quotidiano titola invece: “Conte non richiude l'Italia: ora dipende tutto da noi"; il Giornale: “Scaricabarile totale e Conte si arrende: tasse rinviate”. Libero infine è l’unico quotidiano ad aprire sulla Finanziaria, approvata “salvo intese”: “Soldi a tutti, spiccioli alla sanità. 40 miliardi nel water. Paese vittima del virus, eppure appena un decimo della manovra e destinato alla salute”

Interviste
Sempre di manovra si occupa il Corriere a pagina 16, con un’intervista al viceministro dell’Economia Antonio Misiani (Pd): “Chi userà la cassa Covid non potrà licenziare. Per il resto cercheremo di definire una soluzione equilibrata, che non sarà un liberi tutti. Bisognerà spingere di più sulle politiche attive del lavoro, a partire dall'assegno di ricollocazione”, si legge. E sul Mes: “Il governo rafforza il servizio sanitario nazionale. Mes o non Mes. In ogni caso quello resta uno strumento potenzialmente utile”. Sulla Repubblica a pagina 13, invece, Valentina Conte intervista Elena Bonetti, ministro per le pari opportunità e la famiglia. Si parla di assegno unico per figli: “L'assegno ha rischiato di saltare un anno. E invece parte da luglio. Abbiamo stanziato 3 miliardi per i mesi del 2021 che diventano 6 a regime grazie a una manovra espansiva da 40 miliardi che ha scelto di investire nelle nuove generazioni. In totale, con il riordino delle misure esistenti, la riforma vale circa 20 miliardi. I mesi che ci separano dal primo luglio serviranno al Senato per approvare la legge delega in via definitiva.” Di sanità al tempo del Covid si occupa invece Francesco Rigatelli della Stampa. A pagina 6, intervista l’immunologo Alberto Mantovani: "Attenzione a parlare solo di virus, saltati milioni di esami oncologici - si legge -. Sono convinto che non dobbiamo parlare solo di coronavirus, il che non vuol dire abbassare la guardia, ma non ripetere gli errori della prima fase. I numeri sul cancro sono drammatici. Nei mesi scorsi abbiamo perso un milione e mezzo di esami senologici e ci sono dati simili su altri tumori. Le persone hanno paura di ospedali e ambulatori e questo provoca danni enormi, mentre tutto si può fare in sicurezza”.

A pagina 11 del Fatto, invece, si può leggere un’intervista di Alessandro Bonetti a Gabriel Zucman, giovane economista francese con un libro in uscita sul fisco (“Il trionfo dell'ingiustizia, Einaudi”): “Se globalizzazione significa tasse sempre più basse per le multinazionali e i loro azionisti e tasse sempre più alte per le piccole imprese, i pensionati e i lavoratori a basso reddito, allora non è sostenibile né economicamente né politicamente”. Nando Santonastaso, sul Mattino a pagina 9, fa poi parlare la leader della Cisl Anna Maria Furlan sulla vertenza Whirlpool: “Bisogna richiamare la multinazionale americana a rispettare gli accordi presi nel piano industriale del 2018 che la stessa sta disattendendo anche in tema di ricerca e di investimenti. É in gioco il destino di centinaia di famiglie nel nostro Sud. Nell'incontro del 22 ottobre ci aspettiamo la ripresa del negoziato ed un ruolo del Mise che garantisca dopo tante dichiarazioni la continuità produttiva”.

Editoriali e commenti
Sulla prima pagina del Corriere della sera appare un fondo a firma di Francesco Drago e Lucrezia Reichlin sui fondi per lo sviluppo del Meridione. Tra le altre cose si legge: “Occorre puntare su pochi e ambiziosi progetti sul tessuto industriale esistente e sulle infrastrutture. Nella parte iniziale della sua attività, le politiche della Cassa (del Mezzogiorno ndr) hanno avuto un impatto quando si sono concentrate sulle infrastrutture, ad esempio strade, bonifiche e opere di irrigazione. In quella prima fase, la gestione fu efficace e riscosse il consenso e il supporto di istituzioni internazionali come la Banca Mondiale. Infatti quello fu il periodo in cui i divari regionali tra il Nord e il Sud raggiunsero il minimo storico nella storia dell'Italia repubblicana”.

Sulla Repubblica, a pagina 25, Ezio Mauro scrive poi dell’omicidio di matrice islamica di un professore a Parigi: “Per l'islamismo radicale l'unico vero insegnamento è la parola di Dio arrivata direttamente dal cielo attraverso il profeta: e in quanto tale non può adattarsi alla morale comune e alle pratiche civili che la traducono nelle scuole, nei tribunali, nelle forme di vita associata. Per la tradizione francese dal 1905, invece, la scuola è il crogiolo repubblicano, il cuore della laicità dello Stato che vuole i muri delle aule spogli perché la crescita in scienza e coscienza degli alunni avvenga in libertà, e non nell'ostentazione di simboli religiosi o sotto lo sguardo di qualunque Dio.” L’editoriale di prima pagina del Mattino è invece dedicato allo smart working e lo firma Enrico Del Colle. “E' immediato comprendere - si legge - come questa materia stia assumendo un ruolo rilevante ma, contestualmente, sia ‘scivolosa’ non soltanto sul piano normativo ma anche e soprattutto economico”. “Il discrimine tra momenti di lavoro e momenti del vivere quotidiano rischia di diventare molto sfumato e i due ‘tempi’ potrebbero sovrapporsi creando disequilibri dagli effetti non facilmente gestibili, né tantomeno misurabili”.

Anche il Sole si occupa di lavoro agile, a pagina 2 con Gianni Trovati: “Il nuovo rafforzamento del lavoro agile nella Pubblica amministrazione punta al secondo decreto legge, quello che si occuperà anche della rimodulazione dei fondi per la Cassa integrazione Covid e imbarcherà lo stop alla riscossione fino al 31 dicembre salito sul primo decreto atteso oggi in Gazzetta Ufficiale. L'esigenza di rinforzare le regole sullo smart working è stata confermata ieri anche dal lungo confronto fra il governo e gli enti territoriali per mettere a punto le nuove misure anti-Covid”.

Il commento di Sergio Rizzo a pagina 15 dell’inserto Affari e finanza di Repubblica punta piuttosto l’attenzione sul mercato del lavoro in generale. “Sulle politiche attive il governo non ha prodotto risultati. Se si vuole cambiar passo bisogna ripensare il reddito di cittadinanza in un governo al quale non fa difetto la fantasia, l'ultima pensata per aggredire la disoccupazione rendendo realtà la finora vana suggestione che il reddito di cittadinanza sia un trampolino per il posto di lavoro è una app – scrive -. Bisogna ripensare il reddito di cittadinanza, per esempio sul modello del Regno Unito, dove il sussidio non cessa del tutto quando il percettore trova un lavoro a basso reddito. Bisogna prevedere un sostegno rilevante alla mobilità occupazionale, per incentivare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trasferirsi dove il lavoro c'è”.

Lavoro, sindacato, welfare
Di cassa integrazione si occupa a pagina 2 del Sole24Ore, un articolo di Giorgio Pogliotti dal titolo “Covid per decreto fino a dicembre, poi almeno fino a marzo”. “L'intervento del governo per estendere la durata degli ammortizzatori sociali per l'emergenza coronavirus avverrà in due fasi, con due strumenti normativi diversi – si legge -, con un decreto, che negli obiettivi dei tecnici del ministero del Lavoro e dell'Economia dovrebbe essere messo a punto prima della convocazione dei sindacati di mercoledì pomeriggio verrà definita la proroga della cassa Covid19 per tutto il 2020, per offrire un sostegno alle aziende che hanno utilizzato la proroga di 18 settimane contenuta nel Dl Agosto e da metà novembre le avranno terminate. Nella manovra, invece, con 5 miliardi (compresi i fondi residui) si finanzia la copertura della cassa Covid-19 almeno fino a marzo, secondo il criterio della perdita di fatturato registrata nei primi tre trimestri del 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019”.

A pagina 7 di Domani, appare poi un’interessante inchiesta a firma di Chicco Elia e Luca Bortoli sull'Inail che riconosce finalmente i danni fisici agli operai vicentini avvelenati dai Pfas. “L'appuntamento con quello che per Vicenza sarà un processo senza precedenti è per il prossimo 30 novembre - si legge -. Lo ha deciso lunedì scorso il giudice Roberto Venditti, rinviando l'udienza preliminare del procedimento penale che vede imputati 13 manager dell'azienda chimica Miteni, al centro del caso di inquinamento da perfluoroalchiliche (Pfas) più grave d'Europa”. A pagina 5, il Mattino torna poi sulla manovra finanziaria: “Il governo vara in una maratona notturna la legge di Bilancio per i prossimi tre anni e impegna buona parte delle munizioni, in tutto 39 miliardi, per tamponare la crisi e proteggere famiglie e imprese in attesa che passi la seconda ondata dell'epidemia”. Valentina Melis a pagina 8 del Sole24ore parla invece di congedi parentali: “La conversione in legge del Dl Agosto ha confermato fino al 31 dicembre la misura (del congedo parentale per Covid ndr). Il lavoratore può fruirne per periodi di assenza dal 9 settembre, e può chiederlo anche più di una volta”. Sullo stesso quotidiano, ma a pagina 13, Antonello Cherchi, Flavia Landolfi e Valeria Uva danno invece conto del buco da 4,6 miliardi nelle pensioni dei professionisti iscritti alle Casse private: “Una voragine di contributi non versati dai singoli iscritti, che getta un'ipoteca sulle loro future pensioni. Un problema destinato, con tutta probabilità, ad aumentare nel prossimo futuro con l'ulteriore crisi dei redditi provocata dal Covid”.

Da leggere infine su Collettiva, l'analisi della "Manovra delle paure", improntata alla lotta al Covid-19, che proroga la cassa integrazione sino a marzo, della situazione sui mezzi pubblici, "dove la pandemia non esiste" e del confronto dei sindacati col governo sul blocco dei licenziamenti

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.it