“Ci aspettiamo che su quota 100 il governo prenda in considerazione gli emendamenti che noi abbiamo avanzato, già depositati e illustrati anche nelle audizioni parlamentari” e sui quali l’esecutivo “si è impegnato, prima di prendere una decisione, ad avere un ulteriore confronto con le organizzazioni sindacali”. Così il segretario generale della Cgil Maurizio Landini al termine dell’incontro con il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, al quale hanno partecipato anche i segretari di Cisl e Uil, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.

Il governo, riferisce Landini, “ha poi accettato di incontrarsi e di avviare una discussione su tutta la riforma delle pensioni. Noi ribadiamo le nostre richieste, è chiaro che questo per noi è un punto importante”. CI sono altre due questioni messe sul tavolo dalla Cgil. Una riguarda gli esodati, perché “c’è la necessità che venga trovata una soluzione anche su questo punto”. L’altro tema è il fatto che quota 100 interesserà molto il pubblico impiego e quindi “c’è una contraddizione tra l'aver aperto un diritto giusto e aver bloccato le assunzioni. Il governo ci ha detto che valuterà la possibilità di un confronto con gli altri ministeri. Sulle nostre proposte ci attendiamo risposte dettagliate a breve: su alcuni temi c’è stata disponibilità ad approfondire la materia, su altri ci è stato detto che non ci sono le risorse”.

Insomma, un primo incontro interlocutorio che apre il confronto con il governo le cui risposte sono però tutte da verificare. È questa in estrema sintesi la valutazione dei tre sindacati.

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“Finalmente – commenta Anna Maria Furlan – abbiamo un tavolo con il governo, anche se limitato al tema delle pensioni: non basta, abbiamo chiesto di convocarci urgentemente su crescita e sviluppo”, commenta. Su quota 100, in particolare, i sindacati chiedono il riconoscimento di un bonus per le lavoratrici (un anno per ogni figlio) e agevolazioni sulle finestre di uscita per i lavoratori gravosi. Il sottosegretario ha condiviso la necessità, riferisce ancora la sindacalista, di “aprire un confronto sulla riforma Fornero che non sia solo per pochi. È un primo tavolo interlocutorio, ma speriamo sia l'inizio per riformare la previdenza e aspettiamo le risposte sui nostri emendamenti prima della fine dell'iter parlamentare. Speriamo che almeno una parte sia accolta”.

Anche per il numero uno della Uil Carmelo Barbagallo quello di oggi è un primo passo: “Dobbiamo verificare se il governo intende modificare quota 100 con le nostre proposte e se c’è un impegno a continuare la discussione sul futuro. Solo un quarto delle domande per quota 100 – osserva l’esponente della Cisl – sono di donne, percentuale che è al di sotto dell'occupazione già scarsa. Quindi bisogna fare delle correzioni per riconoscere il lavoro di cura e la maternità”.

Al termine dell’incontro i sindacati hanno fissato per giovedì 28 febbraio una riunione delle segreterie unitarie. “Dopo la manifestazione unitaria – ha spiegato il leader Cgil Maurizio Landini – e dopo l'incontro di oggi, decideremo come proseguire l'iniziativa e sostenere le nostre rivendicazioni. A metà marzo c’è uno sciopero degli edili, che è la categoria più colpita. Valuteremo giovedì – continua – cosa mettere in campo e come sostenere il confronto che si è aperto con il governo, che deve interessare tutte le questioni che abbiamo posto, quindi anche infrastrutture, fisco e ammortizzatori sociali”.


La conferenza stampa di Landini (dalla pagina fb della Cgil nazionale)

“In tutti gli interventi svolti dai rappresentati sindacali – si legge in una nota del ministero del Lavoro –, è emerso l’apprezzamento per il segnale di sensibilità dato dal governo con la convocazione del tavolo cui le organizzazioni Sindacali hanno detto di guardare con molta attenzione. Numerosi gli argomenti di cui si è richiesta l’introduzione in agenda: dal diritto per le giovani generazioni a una pensione dignitosa alla separazione della previdenza dall’assistenza; dalla revisione dell’Ape sociale alla pensione delle donne lavoratrici; dalla questione degli esodati alla rimozione del blocco delle assunzioni nella Pubblica amministrazione”. Una volta elencati i temi d’interesse, i rappresentanti del sindacato hanno chiesto al sottosegretario Durigon di definire un calendario d’incontri per verificare quali e quanti spazi di modifica ci potranno essere rispetto all’impianto attuale del provvedimento. “Nella sua replica, Durigon si è soffermato su ciascuno degli spunti emersi nel corso dei lavori. Sulla questione Ape Sociale, per esempio, ha dichiarato la disponibilità a valutare la fattibilità tecnico-economica per un emendamento che riveda i criteri e possa ampliare la platea dei beneficiari. Durigon ha pure ricordato l’impegno assunto dal governo per il rifinanziamento dell’opzione donna che riceverà 250 milioni di euro il primo anno, 395 il secondo e 297 il terzo. Sul discorso della cosiddetta “quota 41”, che consentirebbe di abbassare il requisito anagrafico di quota 100, infine, il sottosegretario ha affermato che essa resta uno degli obiettivi del governo e che, dunque, non è stata affatto accantonata.

Il commento del segretario Spi Ivan Pedretti

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