“Con il piano sociosanitario 2017-2019, con gli indirizzi operativi per le attività  sanitarie e sociosanitarie 2018 e, infine, con la recente mozione sulla legge 194/78, l’attuale amministrazione regionale ha espresso più volte, a parole, la volontà di rilanciare i consultori quali ‘importante strumento per attuare gli interventi previsti a tutela della salute della donna più globalmente intesa e considerata nell'arco dell'intera vita, nonché a tutela della salute dell'età evolutiva e dell'adolescenza, e delle relazioni di coppia e familiari’. Alle parole però non sono seguiti i fatti, anzi la maggioranza ha rigettato un ordine del giorno che l’avrebbe impegnata al potenziamento dei servizi”. A dirlo in una nota sono Fulvia Veirana e Maurizio Gualdi, segretari della Fp Cgil Liguria e Genova.

“Ad oggi – proseguono i due sindacalisti – restano gravi carenze di psicologi, ginecologi, ostetriche, assistenti sociali e sanitarie, infermieri e personale amministrativo, figure indispensabili per riqualificare davvero l’attività dell’area consultoriale che, lo ricordiamo, per normativa deve garantire gratuitamente tutte una serie di attività di intervento e di prevenzione rivolte alla donna e alla famiglia e che spesso agisce tutelando quelle fasce più deboli della popolazione. Ma alle parole non sono seguiti i fatti: le assunzioni non sono state in alcun modo sufficienti a coprire le carenze già in essere e a compensare le uscite dal servizio del personale più anziano. Ai consultori e all’utenza servono programmazione seria, investimenti e loro pianificazione, riorganizzazione e adeguamento dei servizi alle mutate condizioni sociali”.