La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto rilevanti modifiche in tema di detrazioni per i familiari a carico, applicabili a partire dall’anno d’imposta 2025, in riferimento ai figli, agli altri familiari diversi dal coniuge e dai figli e ai familiari a carico residenti all’estero. “Un vero e proprio taglio alle detrazioni finora riconosciute a sostegno della famiglia – dichiara Monica Iviglia, presidentessa del Consorzio Caaf Cgil – che si somma ad altri tagli sugli oneri camuffati come riordino delle detrazioni fiscali”.

Le detrazioni per familiari a carico sono riconosciute dal datore di lavoro o ente pensionistico su richiesta del lavoratore o del pensionato, e possono essere confermate o richieste o restituite attraverso la presentazione della dichiarazione dei redditi.

Le regole

Per essere considerati fiscalmente a carico è indispensabile rispettare il limite reddituale ossia avere un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Per i figli di età compresa fra 21 e 24 anni il limite di reddito è di 4.000 euro. Rammentiamo che per i figli di età inferiore a 21 anni, la detrazione per figli a carico non spetta in quanto è stata sostituita dall’Assegno Unico Universale.

Cosa cambia dal 1° gennaio 2025?

Ecco cosa cambia dal primo gennaio 2025. La detrazione per ciascun figlio, compresi i figli nati fuori del matrimonio riconosciuti, i figli adottivi, affiliati o affidati, spetta se il figlio ha un’età pari o superiore a 21 anni ma solo sino al compimento del trentesimo anno di età, fatta eccezione per i figli con disabilità accertata ai sensi della Legge n. 104/1992 per i quali la detrazione è riconosciuta anche oltre il trentesimo anno. Spetta anche in riferimento ai figli conviventi del coniuge deceduto, in precedenza esclusi dal diritto alla detrazione. 

Per gli altri familiari a carico la detrazione fiscale spetta solo più in riferimento ai genitori e ai nonni, a condizione che rispettino il limite reddituale (reddito complessivo non superiore a € 2.840,52) e convivano con il contribuente di cui sono fiscalmente a carico.

Non verrà, quindi, più riconosciuta la detrazione per il coniuge legalmente ed effettivamente separato, per i nipoti, per i generi e le nuore, per i suoceri o per i fratelli e le sorelle (anche unilaterali). Sino all’anno d’imposta 2024, la detrazione è riconosciuta solo se questi familiari convivono con il contribuente oppure ricevono da lui assegni alimentari non risultanti da provvedimento dell'autorità giudiziaria.

L’ultimo taglio alle detrazioni riguarda le detrazioni per i familiari a carico residenti all’estero (coniuge, figli, altri familiari). Dal 1° gennaio 2025 le detrazioni non spettano più ai contribuenti che non sono cittadini italiani, né cittadini di uno Stato membro dell'Unione europea o di uno Stato aderente all'Accordo sullo Spazio economico europeo See (Norvegia, Islanda e Liechtenstein). A nulla vale il fatto che si tratta di cittadini che vivono in Italia, lavorano e pagano le tasse come tutti i cittadini italiani.

Quali altre implicazioni genera il taglio delle detrazioni per i familiari a carico?

Stante le attuali disposizioni normative, i contribuenti perdono il diritto a detrarre o dedurre le spese sostenute nell’interesse dei familiari esclusi dal riconoscimento delle detrazioni per familiari a carico, fatta eccezione per i figli, ad esempio le spese mediche, le spese universitarie, i premi di assicurazione, i contributi previdenziali volontari o i contributi/premi versati alle forme pensionistiche complementari e individuali, ecc.

Un’ulteriore penalizzazione per tutte quelle famiglie che già faticano ad arrivare a fine mese e i cui familiari sono economicamente a loro carico perché non trovano lavoro o perché sprovvisti di redditi.

Per conoscere più nel dettaglio gli effetti negativi delle nuove disposizioni di legge, rivolgiti a uno dei Caaf Cgil, gli operatori potranno forniti tutte le informazioni necessarie, consigliarti e spiegarti di persona quali diritti e benefici hai perso.

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