Il sito dell'Inps è bloccato. Da questa mattina (31 marzo) e tuttora, ore 16, ciò che appare collegandosi è l'avviso "temporaneamente non disponibile". Forse troppe le funzioni che deve espletare in questi giorni, troppe le richieste. Dalla cassa integrazione al congedo Covid-19, e da stamattina il bonus 600 euro per le partite Iva. Resta il fatto che il blocco è "grave", commenta il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli: “In una fase così delicata come quella che stiamo vivendo, è necessario un intervento immediato per garantire l’accesso alle prestazioni a cittadini e Patronati”.

“Da diversi giorni - afferma il dirigente sindacale - il sito dell’Inps presenta difficoltà di accesso, culminate nella giornata di oggi. La corsa di queste ore a presentare le domande per le quattro indennità previste dal decreto ‘Cura Italia’ - denuncia - è anche il frutto di una cattiva informazione e di una norma scritta male, cosa che a suo tempo la nostra organizzazione aveva evidenziato”.

“Comprendiamo le difficoltà dell’Istituto, impegnato in questa fase a dare attuazione a molte delle misure previste a favore dei lavoratori in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica in corso, ma - sostiene Ghiselli - siamo molto preoccupati per la situazione che si sta determinando. Purtroppo - spiega infatti - non si tratta solo del blocco dell’accesso per le prestazioni legate all’emergenza sanitaria (cig, congedi parentali, indennità), ma come segnalano i nostri Patronati è impossibile accedere al sito anche per tutte le altre prestazioni.

Il segretario confederale sottolinea poi che “qualunque sia l’origine del blocco di queste ore, non è la prima volta che ci troviamo di fronte a disservizi di questo genere: si ripetono ad ogni scadenza importante”. “Il sindacato confederale, come il Civ dell'Inps - continua - sostiene da tempo la necessità di rafforzare il sistema informatico dell’Istituto, che in passato era un’eccellenza, ma da anni si è smesso di investire esternalizzando sempre più l’attività”.

“Ci auguriamo che si possa intervenire il prima possibile - conclude Ghiselli - trovando un'immediata soluzione a tutela dei diritti di tutti, poiché l’unico canale disponibile per accedere alle prestazioni è ormai esclusivamente quello telematico”.