Filcams e Filt Cgil di Bologna hanno inviato oggi (mercoledì 13 marzo) una lettera di diffida a Zara Italia, dopo aver ricevuto comunicazione dalla stessa dell’intenzione di sostituire i lavoratori in appalto nel magazzino del punto vendita di via Indipendenza 38 con i propri dipendenti, al fine di procedere alla sistemazione della merce e del riassortimento del negozio. ​A Bologna da sabato 2 marzo i lavoratori in appalto che si occupano del magazzino e del carico e scarico merci per Zara sono in sciopero a oltranza. Si parla di una ventina di persone, principalmente di origine straniera, e dipendenti di cinque diverse cooperative che le ha inquadrate con un contratto multiservizi. "E’ evidente - spiegano i sindacati - la volontà dell’azienda appaltante di scavalcare il problema dei diritti di questi lavoratori in appalto sostituendoli semplicemente con propri addetti, mettendo quindi in campo un’azione che si configura come interposizione di manodopera e sostituzione di lavoratori in sciopero".

Impiegati in entrambi i punti vendita di via Indipendenza, nel cuore di Bologna, gli addetti "svolgono ben più ore di quante dovrebbero, senza maturare ferie né vedersi riconosciuti gli straordinari e le maggiorazioni previste per il lavoro notturno e festivo, e lavorando per lungo tempo in luoghi privi di ogni rispetto delle più ovvie norme relative alla salute e sicurezza. Inoltre, le aziende hanno fatto comparire i ratei di tredicesima e quattordicesima in busta paga, senza in realtà erogare il denaro". A Bologna, come in altre città d’Italia dove gli addetti sono in sciopero, "le cooperative di cui i magazzinieri sono dipendenti hanno risposto alle proteste comunicando il passaggio dei lavoratori al contratto nazionale della logistica e proponendo una soluzione economica per saldare il pregresso. Ma il nostro timore è che i soggetti in questione non siano per nulla affidabili, dati gli atteggiamenti degli ultimi anni. Pertanto, i lavoratori continueranno a scioperare fino a che il committente non assuma un comportamento responsabile facendo da garante per le sorti dei magazzinieri”.