Incrociano le braccia oggi (venerdì 6 settembre) gli addetti alla vigilanza nei siti aeroportuali. La mobilitazione, indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per il rinnovo del contratto nazionale della vigilanza privata e dei servizi fiduciari scaduto nel 2015, segue lo sciopero articolato a livello territoriale gli scorsi 1° e 2 agosto, registrando una massiccia partecipazione con una media di adesione superiore al 70 per cento, con punte del 100 per cento nel comparto del trasporto valori e del 90 in quello della vigilanza fissa.

Il fronte sindacale rilancia sulla necessità di rinnovare la contrattazione nazionale siglata dalle associazioni maggiormente rappresentative e invita le associazioni imprenditoriali (Univ, Anivip, Assiv, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Federlavoro e Servizi e Agci Servizi) a fare un passo indietro rispetto alle posizioni assunte al tavolo di trattativa, al palo nonostante le numerose sollecitazioni dei sindacati.

“Salario, cambio di appalto, bilateralità, contrattazione di secondo livello, classificazione del personale, salute e sicurezza e welfare contrattuale – si legge in una nota dei sindacati – sono solo alcune delle nostre rivendicazioni per respingere fermamente le proposte imprenditoriali sul mercato del lavoro, sull'orario e sul trattamento economico della malattia e dell’infortunio, volte a ridurre i diritti e a introdurre una flessibilità senza regole gestita ad appannaggio esclusivo delle imprese”.

Per Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, “l’elusione delle norme contrattuali e di legge fa il paio con la proliferazione dei contratti pirata che irrimediabilmente riducono diritti e tutele e abbassano drasticamente il corrispettivo economico ai limiti della sostenibilità. Sullo sfondo la radicale trasformazione del comparto dei servizi in seguito alle recente evoluzione della compagine imprenditoriale (Sicuritalia-Ivri) e alle recenti acquisizioni, nonché al lungo elenco di aziende cessate per mala gestione che evidenziano una mancanza di controlli puntuali e costanti da parte delle autorità competenti”.

I sindacati, in conclusione, rilevano la necessità di “un intervento decisivo da parte dei ministeri del Lavoro e dell’Interno per risanare il settore della sicurezza e per ridare dignità alle migliaia di lavoratrici e lavoratori chiamati a garantire la sicurezza di beni e persone”. Per le tre federazioni “rinnovare un contratto significa adeguare le norme e la retribuzione ma soprattutto riconoscere il ruolo fondamentale che gli addetti del comparto della sicurezza privata svolgono per tutta la cittadinanza”.