Mauro, lavoratore: “È giusto fermarsi perché si rischia la vita. A rimetterci di più sono i lavoratori più deboli, come precari e interinali”. Per Marina, lavoratrice, “lo stop è stata una scelta dolorosa ma doverosa, la sicurezza sul lavoro dovrebbe essere sempre al primo posto, non solo in questa emergenza”. Sono le voci del distretto del tessile a Prato raccolte da Toscana Lavoro: centinaia di aziende ferme, migliaia di lavoratori agli ammortizzatori sociali per l’emergenza coronavirus. Come si dovrà ripartire? Per il segretario della Cgil di Prato Lorenzo Pancini “le aziende dovranno fare rete e puntare su tecnologia e innovazione, con la comunità cinese che ha scelto la legalità. Questa crisi cambierà tutto, si resterà a galla solo con lavoro di qualità”.

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