Il settore automotive di Torino è sempre più in crisi. Dopo l’annuncio della chiusura della multinazionale Usa Cerence (attiva nello sviluppo di soluzioni di intelligenza artificiale conversazionale), mercoledì 3 settembre è arrivata la comunicazione della Algo Group di Orbassano: chiusura dell’attività produttiva e licenziamento di 26 lavoratori (su 41 complessivi).

L’azienda, che opera nel settore della componentistica auto aftermarket e produce maniglie e sistemi per alzacristalli elettrici, è stata rilevata nel 2024 dal fondo d’investimento Illimity Sgr con l’obiettivo di rilanciare la società. Algo group in Italia ha altri due siti produttivi, ad Albavilla (Como) e Leivi (Genova). I licenziamenti non colpiranno i 15 impiegati di staff.

Sindacati: “Situazione sociale inaccettabile”

“Anche questa volta si vuole far pagare ai lavoratori il costo della crisi dell’automotive”, commenta Mariateresa Gobbato (Fiom Cgil Torino): “Le aziende pianificano soluzioni in base alle loro esigenze e poi mettono i dipendenti davanti alla decisione di una chiusura aziendale”.

Per Gobbato Algo chiude lo stabilimento a Torino “perché non c’è più un produttore d’auto sul territorio. È un problema che poniamo da tempo a enti locali e governo. E nell’immobilità generale della classe dirigente intanto le aziende delocalizzano e chiudono, lasciando una situazione sociale inaccettabile”.

“La decisione di chiudere lo stabilimento di Orbassano è inaccettabile”, aggiunge Antonio Iofrida (Uilm Uil Torino): “Chiediamo da subito un incontro all’Unione industriali per rivedere la cessazione d’attività e tutelare l’occupazione in un territorio martoriato dalla crisi dell’automotive”.