“Abbiamo registrato qualche timido passo avanti ma noi non possiamo abbassare la guardia. L'occupazione rimane la priorità”. Così Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc, commenta l’incontro appena concluso presso il ministero delle imprese e del Made in Italy, sulla vicenda Tim e call center in appalto.

Proprio relativamente a questi ultimi, il sindacalista insiste sull’“approccio di sistema, che deve contraddistinguere la proposta avanzata al tavolo che mira alla riprofessionalizzazione di parte della platea interessata sulla digitalizzazione nella pubblica amministrazione”.

Un fatto che per Saccone “può essere positivo, ma è fondamentale che a questa soluzione venga dato un approccio di sistema che parta soprattutto dall’idea che il contratto collettivo di riferimento rimanga per questa ampia platea quello delle Tlc, eliminando all’origine il dumping cui andrebbero incontro”.

Bene per Saccone l’impegno di Tim di ridare i volumi di traffico, precedentemente tagliati, ai call center operanti in appalto per Tim, per diminuire la cassa integrazione e per cercare di giungere nel frattempo ad una soluzione di sistema. Per quanto riguarda l’azienda Tim, invece, “è stata rilevata dai sindacati la presenza di un convitato di pietra, – dice ancora il sindacalista - perché gli appalti di Tim sono strettamente legati al destino di Tim”.

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La Slc ha inoltre sollecitato sulla stessa vicenda un tavolo negoziale a Palazzo Chigi che il ministro dell’industria, Adolfo Urso, ha accolto positivamente assicurando che potrebbe arrivare a giorni.

Inoltre tutti i sindacati hanno richiesto alla ministra del Lavoro Calderone di dare senso e seguito alle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni secondo cui, nella vicenda Tim, bisogna prima di tutto tutelare l’occupazione e poi la rete. “Benissimo - così Saccone -, che sia conseguente. Noi certamente nelle prossime giornate continueremo i confronti con l’azienda per tentare di dare le maggiori garanzie possibili a lavoratrici e lavoratori.

In questo senso, abbiamo anche sollecitato la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, a promuovere il suo dicastero come sede di ratifica delle risultanze del confronto fra azienda e sindacati, per provare a farsi anch’esso garante degli eventuali accordi che si faranno. La risposta della Ministra è stata positiva”.

Infine il sindacalista conclude: “Siamo ora al lavoro per trovare tutte le soluzioni possibili per le lavoratrici ed i lavoratori mentre, al contempo, teniamo alta l’attenzione e la mobilitazione sul destino generale dell’azienda Tim, di cui, com’è ovvio, il governo non può essere spettatore”.