Ha resistito per ben 112 anni, adesso la chiusura. È dunque finita la storia della Tessitura Monti di Maserada (Treviso) e dei suoi 148 lavoratori. Una vicenda industriale iniziata nel 1911 e che ha visto l’attività fondata dai tre fratelli Evaristo, Venerio e Bruno Monti diventare un’eccellenza nel campo dei tessuti per la camiceria, arrivando ad avere perfino 1.300 dipendenti.

Una crisi iniziata quasi vent’anni fa, precipitata poi nel febbraio 2020 con l’avvio della procedura per l’amministrazione straordinaria e, infine, con la dichiarazione di liquidazione giudiziale avvenuta a fine marzo scorso. Poi, la vendita: il marchio (assieme all’archivio dei campioni di tessuti e ad alcuni contratti) è stato acquisito dalla Andreazza & Castelli, anch’essa azienda storica del settore (nasce infatti nel 1919), con sede a Gallarate (Varese).

La produzione di tessuti, però, cessa. Alle dipendenze della nuova società passeranno soltanto 16 lavoratori (quattro dirigenti e 12 tra designer, addetti al back office, tecnici di produzione, impiegati amministrativi e commerciali). Per gli altri 132 addetti, di cui la gran parte sopra i 50 anni, è prevista la cassa integrazione straordinaria fino al 31 dicembre, cui seguirà la Naspi (la nuova indennità di disoccupazione). Previsti anche percorsi di formazione e riqualificazione, oltre alla profilazione presso i Centri per l'impiego per le possibili nuove offerte di lavoro.

Amareggiati i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil. “Il declino è iniziato nel 2004 con la chiusura dello stabilimento di Montebelluna”, spiegano le tre categorie: “In tutti questi anni, grazie agli ammortizzatori sociali, siamo sempre riusciti a far proseguire l’attività, ma le perdite sono via via proseguite. Ora non era più possibile resistere. Si chiude così una storia ultracentenaria, che colpisce un intero territorio”.