Per oltre sette milioni di lavoratrici e lavoratori del terziario i contratti nazionali sono scaduti, non si può perdere altro tempo: bisogna rinnovarli subito. A tenere accesi i riflettori sulle numerose vertenze aperte i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che il 21 luglio chiamano a raccolta oltre mille delegati da tutta Italia, in un'assemblea intersettoriale unitaria organizzata in piazza Lucio Dalla a Bologna. La mobilitazione per sollecitare un avanzamento dei negoziati e denunciare lo stallo delle trattative e l’ormai insostenibile situazione in cui versano le lavoratrici e i lavoratori del settore, attanagliati dalla perdita del potere d’acquisto nella difficile congiuntura economica, che rende il rinnovo dei contratti non più rinviabile.

I sindacati, si legge in una nota, "stigmatizzano l’ingiustificato atteggiamento dilatorio delle controparti in riferimento alle trattative di rinnovo nei macrosettori del terziario (terziario distribuzione servizi, Dmo, distribuzione cooperativa), del turismo (alberghi, pubblici esercizi ristorazione collettiva e commerciale e agenzie di viaggio), delle aziende termali, del lavoro domestico, dell’acconciatura ed estetica e degli studi professionali. Comparti che scontano un ritardo nei rinnovi contrattuali pari in media a oltre tre anni, con la conseguente inadeguatezza dei trattamenti economici e normativi rispetto a una realtà profondamente mutata, in seguito alla crisi pandemica e bellica e alle dinamiche inflazionistiche fuori controllo.

Ritardi inaccettabili anche in considerazione del fatto che il terziario di mercato ha pagato a caro prezzo la grave situazione pandemica che nel 2020 ha sconvolto la vita di milioni di persone. Nel difficile e imprevisto quadro determinatosi a partire dal marzo del 2020, gli addetti della distribuzione commerciale e del lavoro domestico si sono trovati ad affrontare in prima linea l’emergenza, mettendo in gioco la propria vita, mentre i lavoratori del turismo, del comparto termale e dell’acconciatura ed estetica hanno dovuto fare i conti con le chiusure imposte dal governo e sono stati costretti a fermarsi, alcuni senza più tornare al lavoro. Oggi invece, mentre i settori interessati registrano una ripresa e un aumento dei fatturati, quell’emergenza ha le sembianze di una crisi economica che schiaccia il potere d’acquisto di lavoratrici e lavoratori e frena una ripresa necessaria per l’intero sistema Paese.

La manifestazione sarà trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube https://www.youtube.com/@cgilcisluilterziario/streams e rilanciata sui canali social di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.

"Senza rinnovo dei contratti nazionali tenuta del Paese a rischio. Il prossimo 21 luglio centinaia di delegate e di delegati da tutta Italia si riuniranno a Bologna per un’assemblea in plenaria, perché più di sette milioni di lavoratori, anche quest’anno, affrontano l’estate e il rientro autunnale senza vedere rinnovato il loro Contratto di lavoro. Un rinnovo che è stato, per anni, disatteso e rimandato", ha dichiarato Fabrizio Russo, segretario generale della Filcams Cgil. "Nel frattempo - ha aggiunto Russo - l’inflazione ha determinato una drammatica caduta del potere di acquisto e dei livelli di vita di milioni di persone. È una situazione non più tollerabile. Tutti i contratti nazionali di categoria vanno rinegoziati e sbloccati subito, altrimenti quella che è una controversia della rappresentanza sindacale intaccherà in profondità l’economia del paese, mettendo a rischio la tenuta sociale".

"La priorità è e resta incrementare i trattamenti economici delle lavoratrici e dei lavoratori, donne e uomini che in questi anni sono stati in prima linea per difendere il lavoro e le aziende da cui dipendono fronteggiando prima la crisi del Covid e successivamente la ripresa dell’inflazione", ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Davide Guarini. È scaduto il tempo - ha concluso il sindacalista - non c’è più spazio per tattiche dilatorie o espedienti volti a bypassare un’assunzione di responsabilità da parte delle imprese del settore e delle loro associazioni di rappresentanza. L’incertezza del contesto economico non può rappresentare un alibi per non rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro nei settori del terziario di mercato".

"Nel terziario – ha affermato il segretario generale della Uiltucs Paolo Andreani - l'impresa guadagna produttività a scapito dell'occupazione, giovani e donne annaspano tra il lavoro a tempo determinato, orari impossibili e domeniche e festività lavorate. Il Ccnl – ha sottolineato - è diventato nel tempo strumento di distribuzione della ricchezza e fattore di democrazia economica". Andreani infine punta i fari sull'evidenza che "la stagione turistica riempie alberghi e stabilimenti balneari, con le vendite della distribuzione organizzata che crescono del 6% e quella dei discount dell'11% mentre i salari sono fermi. Il contratto ci spetta".