Slc e Cgil esprimono soddisfazione per l’esito della vertenza Teleperformance: una vertenza dura nel merito e nel complesso drammatica per il contesto difficile, quello del tessuto socio-economico jonico nel quale si è sviluppata. "Una vertenza complicata perché ha rappresentato plasticamente la ‘guerra tra lavoratori’, subordinati e interinali, causata dalla giungla contrattuale che prova a mettere lavoratori contro e per la quale abbiamo provato a dare una risposta che fosse elemento di sintesi a garanzia dei livelli occupazionali", si legge in una nota di  Pino Gesmundo (Cgil Puglia), Paolo Peluso (Cgil Taranto), Nicola Di Ceglie (Slc Puglia), Andrea Lumino (Slc Taranto).

"La posizione che abbiamo sostenuto è stata quella di condivisione di un disagio in modo da permettere a ciascuno di perdere poco, diversamente da ciò che era nei programmi aziendali per cui in pochi perdevano tanto – continua la nota –. È politicamente fondamentale inoltre il punto in cui le parti hanno sottoscritto l’impegno ad aprire un tavolo per discutere l’assorbimento dei lavoratori interinali direttamente in azienda: un risultato che va nell’ottica della stabilizzazione reale dei lavoratori e non per decreto".

Il compromesso, secondo i sindacalisti, "è un onorevole punto di mediazione che permette al territorio di tirare un sospiro di sollievo e che scongiura la perdita di altri posti di lavoro, ed all’azienda di provare a ricollocarsi sul mercato. Ma questa vertenza indica come il settore dei call center sia di fronte a decisioni non più rinviabili: così non si può andare avanti ed è necessario chiudere quanto prima un percorso che ha già visto nel recente accordo di Asstel un punto positivo di attribuzione degli appalti".

"È un risultato positivo che ci impegna ancora di più a provare a seguire la strada di risoluzione definitiva della crisi di settore garantendo assieme stabilità occupazionale", termina la nota.