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Primo maggio amarissimo per i 137 dipendenti della Tecnoform di Crespellano in Valsamoggia (Bologna), storica azienda (fondata nel 1965) di interni e arredamenti per veicoli ricreazionali (camper, caravan, roulotte), imbarcazioni e alberghi. Nell’assemblea dei soci del 30 aprile la proprietà ha deciso di avviare le pratiche per la messa in liquidazione. Per mercoledì 7 maggio è fissato un nuovo incontro azienda-sindacati.
La storia
“Il 17 aprile – spiegano Fillea Cgil Bologna e Filca Cisl Area metropolitana bolognese – il Consiglio di amministrazione della ditta ha deliberato la chiusura del percorso di composizione negoziata della crisi avviato nel gennaio 2025”.
Tale percorso si era reso necessario “a fronte del perdurante calo di ordinativi e delle difficoltà finanziarie che stavano colpendo l’azienda da ormai due anni, nel corso dei quali si è ampiamente ricorso ad ammortizzatori sociali allo scopo di preservare professionalità e occupazione”.
Fillea e Filca evidenziano che “il percorso di composizione negoziata della crisi si basava su un piano di risanamento aziendale che prevedeva la rinegoziazione dei debiti con i creditori, il reperimento di finanziamenti da parte del sistema bancario e la ricapitalizzazione dell’azienda da parte della proprietà per un valore di 5,5 milioni di euro”.
A fronte dell’ulteriore “peggioramento dei dati economici aziendali e delle difficoltà riscontrate nel reperire finanziamenti dal sistema bancario, i componenti del Cda hanno determinato la chiusura della composizione negoziata della crisi, convocando per il 30 aprile l’assemblea dei soci”.
L’assemblea ha quindi deciso di presentare al tribunale di Bologna la richiesta di “ricorso alla liquidazione giudiziale con esercizio provvisorio finalizzato all’affitto di azienda”. La procedura, in sostanza, permetterà di continuare a gestire l’azienda in stato di insolvenza per un periodo limitato, con l’obiettivo di vendere l’azienda (o alcuni suoi rami) a terzi.
Fillea-Filca: “Patrimonio industriale da difendere”
“Chiediamo – spiegano le due sigle – che venga aperto immediatamente, in ambito istituzionale, un confronto trasparente con tutti gli eventuali soggetti industriali interessati a garantire lo sviluppo e il futuro dell’azienda, con il coinvolgimento diretto, fin da subito, delle organizzazioni sindacali”.
Le due categorie Cgil e Cisl così concludono: “Siamo pronti a lottare e faremo tutto quanto in nostro potere per difendere l’importante patrimonio industriale, economico e occupazionale di Tecnoform, che riveste un valore enorme per tutta la collettività del territorio nel quale è da anni insediata”.
Aggiunge il segretario generale Fillea Cgil Bologna Luca Simonazzi: “L’ennesima brutta pagina di capitalismo familiare che ha colpito questo territorio. Pensiamo ci siano tutte le condizioni per andare avanti e perché Tecnoform, grazie alle grandi professionalità che ha al proprio interno, possa non solo resistere, ma evolversi e crescere negli anni. Noi lavoreremo in questa direzione”.