“Andiamo a prenderci il contratto – dichiarano Fiom Fim Uilm di Reggio Emilia –, abbiamo diritto a un tavolo negoziale ma sappiamo che non ci verrà regalato, per questo i metalmeccanici devono scioperare, lottare, partecipare alla manifestazione di Bologna del 20 giugno. Se venerdì venti capoluoghi di regione in tutta Italia si bloccheranno perché attraversati dai cortei delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici, sarà solo responsabilità di Federmeccanica e Unionmeccanica e della indisponibilità a riaprire il confronto per il rinnovo del contratto collettivo nazionale”, hanno detto i segretari generali delle tute blu Simone Vecchi, Jacopo Scialle e Alessandro Bonfatti.

Venerdì prossimo è stato proclamato uno sciopero generale per l’intera giornata per tutte le aziende che applicano il contratto collettivo nazionale stipulato con Federmeccanica e Unionmeccanica dalle tute blu di Cgil Cisl Uil, ci saranno cortei in tutti i capoluoghi di regione, tra cui Bologna dove sono attese migliaia di persone. Da Reggio Emilia partiranno non meno di 25 pullman, sono già oltre un migliaio le adesioni alle organizzazioni territoriali, con partenze programmate da Reggio, Guastalla, S.Ilario, Correggio, Fabbrico, Novellara, Luzzara, Reggiolo, Scandiano.

Metalmeccanici in corteo a Reggio Emilia

“Stiamo trovando difficoltà nella prenotazione dei pullman perché purtroppo mancano gli autisti – spiegano Fim Fiom Uilm –, per questo invitiamo le lavoratrici e i lavoratori a prenotarsi prima che esauriscano i posti sugli autobus”. Per il momento, dopo aver effettuato centinaia di assemblee sindacali per informare le metalmeccaniche e i metalmeccanici della provincia, le stime sindacali parlano di una adesione prevista allo sciopero non inferiore ai 15 mila addetti.

Molti lavoratori hanno organizzato insieme al proprio sindacato autobus speciali che partiranno dalle sedi aziendali, sono infatti previste partenze dalla Dana Motion System, dalla Dpc Hydaulics, dalla Lombardini, dalla Ognibene Power, dalla Ferrari GBW, dall’Argo Tractors, dalla Vimi Fastener, dalla Still, dalla Interpump e dalla Nexion. Proprio alla Nexion di Correggio e alla Interpump di Calerno ieri le Rsu hanno proclamato scioperi a sorpresa per spingere i colleghi alla partecipazione alla manifestazione di Bologna.

Erano decenni che nel settore metalmeccanico non si vedeva uno stallo di una trattativa durare sette mesi, persino durante il Covid nonostante tutti i problemi che avevano sia le aziende che i lavoratori si riuscirono a organizzare incontri per poter trattare il rinnovo del contratto, e quella crisi era decisamente più importante di quella che oggi sta attraversando la manifattura di questo paese”, denunciano Fiom Fim Uilm.

Le analisi dei bilanci effettuati negli ultimi anni descrivono per la provincia di Reggio Emilia una crescita dei profitti delle imprese metalmeccanici fino al 2023 molto maggiore rispetto alla crescita del costo del lavoro “quindi ci sono tutte le condizioni per permettere ai lavoratori di recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi anni, le imprese metalmeccaniche hanno consolidato una crescita di utili netti che può permettere e deve quindi garantire una distribuzione della ricchezza più equa tra azionisti e personale dipendente”.

Ogni azienda è obbligata a depositare i propri bilanci ogni anno alla Camera di commercio, per questo anche al sindacato è data la disponibilità di accesso a questi dati che permettono di valutare quale parte della ricchezza prodotta in azienda si trasforma in utili e quale parte in salari. “Persino nelle imprese più piccole con meno di 50 addetti, che spesso denunciano l’incompatibilità dei propri bilanci con le rivendicazioni salariali, emerge che negli ultimi cinque anni gli utili netti sono cresciuti di 2,5 volte, mentre il monte salari è cresciuto solo di 1,28 volte”, proseguono i dirigenti sindacali metalmeccanici. “La pazienza è finita – concludono Bonfatti, Scialla e Vecchi –, se non si riaprirà il negoziato dovremo inasprire le forme di lotta, non c’è alternativa”.