Sciopero di quattro ore oggi (giovedì 13 giugno) dei dipendenti del trasporto pubblico locale della Lombardia. A motivare la protesta, indetta da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, sono le forti preoccupazioni per i tagli ai finanziamenti al settore, che nella regione valgono 52 milioni di euro (300 milioni a livello nazionale), e le possibili ricadute sull'occupazione. Lo stop si terrà nella mattinata, con diverse modalità secondo i territori: a Milano è previsto dalle 8.45 alle 12.45, a Brescia dalle 9.40 alle 13.40, a Como dalle 10 alle 14, a Mantova dalle 9 alle 12, a Varese dalle 5.30 alle 6 e dalle 8.45 alle 12.15.

I sindacati si mobilitano, anzitutto, per “la condizione di grave incertezza circa le risorse da destinare al settore del trasporto pubblico locale a seguito del congelamento dei finanziamenti nazionali al comparto operato con la legge di bilancio 2019”. Ma ad allarmare Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti è anche “la mancanza di garanzie circa la clausola di salvaguardia occupazionale e di mantenimento dell’attuale qualità del servizio agli utenti, garantito attraverso la contrattazione di secondo livello”.

Il 19 marzo scorso Cgil, Cisl, Uil e le segreterie Filt, Fit, Uilt avevano richiesto un incontro all’assessorato competente della Regione, senza avere alcun riscontro in merito. “Un mancato incontro che peggiora lo stato di incertezza del settore e aumenta la preoccupazione dei lavoratori”, affermano i segretari generali di Filt Cgil (Luca Stanzione), Fit Cisl (Giovanni Abimelech) e Uiltrasporti (Enore Facchini) della Lombardia. “Il presidente della Regione Fontana si è limitato a darci rassicurazioni circa il fatto che le risorse ci sono”, aggiungono i tre esponenti sindacali: “Occorre invece aprire un tavolo che affronti nel dettaglio la situazione economica e finanziaria del settore, soprattutto dia garanzie circa la clausola di salvaguardia occupazionale e il mantenimento della contrattazione di secondo livello, esigibili attraverso i testi dei bandi di gara”.

“Il congelamento dei finanziamenti nazionali potrebbe portare alla diminuzione di 300 milioni di euro in tutto il Paese, 52 milioni in Lombardia e 3 milioni in meno nella provincia di Bergamo”, spiegano i responsabili territoriali di Filt Cgil (Marco Sala), Fit Cisl (Antonio Scaini) e Uiltrasporti (Giacomo Ricciardi). “Si tratta di una misura che rischia di compromettere diversi posti di lavoro, ma anche l’attuazione della riforma prevista dalla legge regionale del 2012: ci chiediamo come sia possibile incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico a fronte di tagli che mettono a rischio la tenuta del sistema per com’è attualmente”, aggiungono i responsabili bergamaschi: “La protesta, però, è stata proclamata anche per la mancanza di garanzie riguardo la clausola di salvaguardia occupazionale che entra in gioco nel caso dei bandi e per il mantenimento della qualità del servizio per gli utenti”.

Forte l’agitazione anche in Brianza. “Il taglio delle risorse da destinare al trasporto pubblico, pari al 30 per cento in meno, oltre a destare preoccupazioni sul piano occupazionale, si tradurrà in una riduzione delle corse per i cittadini”, illustra la segretaria generale della Filt Cgil Monza e Brianza Sara Tripodi. “Chiediamo alle amministrazioni comunali e ai cittadini di supportare la protesta del personale: manifestare a tagli effettuati sarà troppo tardi, bisogna agire subito”, conclude l’esponente sindacale, evidenziando anche che “dal prossimo settembre c'è il rischio concreto di veder diminuire anche le corse scolastiche” e che “di questo passo alle gare d'appalto del 2020 si sancirà la desertificazione del territorio e il suo isolamento dalle altre province lombarde”.