Il primo tavolo regionale al Ministero delle imprese del made in Italy su Stellantis, quello sulla situazione del sito di Melfi in Basilicata, si conclude con un nulla di fatto. Per la Fiom e la Cgil al tavolo di oggi l'azienda “non ha risposto alle garanzie sociali, produttive e occupazionali per i suoi dipendenti e per quelli dell’indotto”.

Attualmente a Melfi si assemblano le Jeep Renegade, la Jeep Compass e la Fiat 500X. Stellantis ha annunciato con l’arrivo della piattaforma Stla Medium 5 nuovi modelli elettrici, i cui tempi non sono allineati rispetto a quelli degli incentivi. Il primo modello previsto sarà DS, mentre l’attuale 500X sarà prodotta fino alla prima metà del 2025 e le due Jeep fino a tutto il 2026. Attualmente le lavoratrici e i lavoratori sono tutti in contratto di solidarietà fino a luglio 2024.

“Per quanto riguarda i dipendenti di Stellantis si deve registrare che la maggior parte degli ultimi assunti a Melfi (i 1.800 dell'epoca del Jobs Act) sono già usciti con gli incentivi all’esodo - affermano Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil, alla conclusione del tavolo -. Con i nuovi esuberi annunciati in questi giorni, circa 500, e gli oltre 700 in trasferta, stiamo accompagnando un processo di dismissione industriale perché non si stanno prevedendo investimenti in produzione, in nuovi modelli e nella rigenerazione dell’occupazione”.

Le aziende della componentistica e della logistica, infatti, stanno già pagando l’effetto del calo dei volumi produttivi, l’internalizzazione di diverse attività in Stellantis e l’esclusione dalla possibilità di partecipare alle gare per nuove commesse. “Senza risorse pubbliche e private -continuano i sindacalisti - non c’è la possibilità di gestire la transizione ecologica. Il punto però è porre dei vincoli e arrivare ad un’intesa che serva a dare risposte concrete alle lavoratrici e ai lavoratori. L’intera discussione su l’automotive iniziata al Mimit lo scorso 6 dicembre, deve prevedere un impegno vincolante da parte di Stellantis. La mancanza di risposte concrete da parte dell’azienda, in relazione agli investimenti finalizzati a rilanciare la produzione e l’occupazione nello stabilimento di Melfi e nell’indotto, rischia di vanificare anche gli interventi fatti dal Governo per l’istituzione dell’area di crisi complessa con lo stanziamento di 20 milioni di euro per quell’area in Basilicata”.

I sindacati hanno chiesto unitariamente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, un tavolo a Palazzo Chigi, “perché abbiamo bisogno di un tavolo nazionale, non di tavoli regionali, al fine di arrivare ad una trattativa vera e quindi ad un accordo. Intanto nei prossimi incontri, a partire da domani su Mirafiori e giovedì su Atessa, auspichiamo che Stellantis cominci a dare le risposte che oggi su Melfi non ha dato”.

Il 12 aprile ci sarà uno sciopero unitario con manifestazione a Torino di tutto il settore automotive. “Uno sciopero che parla a tutta la città e al Paese”, concludono De Palma e Gesmundo.

Stellantis
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Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil