In corso una campagna di assemblee della Fiom Cgil nel gruppo Stellantis. Oggi (mercoledì 7 febbraio) a Pomigliano e Mirafiori, proprio i due stabilimenti dichiarati a rischio dall’amministratore delegato Carlos Tavares. “La partecipazione delle lavoratrici e lavoratori alle assemblee è stata straordinaria”, dichiara il segretario nazionale Samuele Lodi: “C’è un clima di forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dall’amministratore delegato Tavares, e non hanno dato garanzie le affermazioni del presidente Elkann”.

Una preoccupazione, prosegue Lodi, che si vuole “affrontare in modo solidale tra tutte le lavoratrici e lavoratori di Stellantis, senza distinzioni di sigle sindacali. Il declino di Stellantis in Italia deve essere fermato. Non possiamo assistere al lento, progressivo, inesorabile spegnimento degli stabilimenti. Il tempo corre veloce e Stellantis non può continuare a non dare risposte”.

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Lodi evidenzia che “le lavoratrici e i lavoratori chiedono con urgenza, dopo la lettera di Fim, Fiom e Uilm nazionali, di continuare a mettere in campo iniziative che spingano le istituzioni a tutti i livelli a tutelare produzione e lavoro. Inoltre, il tavolo sul settore automotive al ministero delle Imprese non ha prodotto i risultati sperati”.

Anzi, a fronte delle iniziative del ministero “di stanziare quasi 1 miliardo, su richiesta di Stellantis, la reazione aziendale è stata la messa in discussione degli stabilimenti e dell’occupazione. Invece, la garanzia occupazionale e produttiva sono gli obiettivi principali alla base dell’accordo che bisogna stipulare tra sindacati, azienda e governo”.

Fiom, Fim e Uilm nazionali hanno dunque chiesto alla presidente del Consiglio e all’amministratore delegato di Stellantis un incontro. “Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e del Paese”, conclude Lodi: “Il futuro passa attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, valorizzazione degli enti centrali, tutela dell’occupazione e ricambio generazionale e nuovi modelli assegnati a tutti gli stabilimenti di assemblaggio. Questo deve essere, tra l’altro, l’elemento che mette in sicurezza e dà prospettive anche all’intero settore della componentistica e della logistica che già oggi sta attraversando una drammatica crisi”.