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“L'incontro deve aprire un confronto tra azienda, sindacati e governo per arrivare a un accordo condiviso su tre punti: produzione, occupazione e salario”. Questo il commento del coordinatore automotive Fiom Cgil nazionale Simone Marinelli al vertice che si è tenuto martedì 14 al ministero delle Imprese, alla presenza del ministro Urso, con i vertici europei di Stellantis e i sindacati sul piano industriale del gruppo in Italia.
“L'azienda non ha portato alcun elemento di novità rispetto a quanto annunciato precedentemente, alle garanzie degli stabilimenti e delle attività nel nostro Paese”, spiega Marinelli: “È del tutto evidente, come sottolineato anche dal ministro, che senza investimenti l'intera filiera soffre e non ha prospettive”.
Il dirigente Fiom rileva che “per tornare a essere uno dei primi Paesi produttori in Europa occorrono nuovi modelli e nuovi volumi per saturare la capacità produttiva installata, ovvero tornare a produrre quasi due milioni di veicoli, a fronte dei poco più di 460 mila prodotti nel 2022”.
Riguardo il fondo sull'automotive, per Marinelli questo “deve essere utilizzato prioritariamente per rilanciare la produzione e, insieme alle risorse del Pnrr, per investire sulle infrastrutture. Gli incentivi non bastano a far ripartire il settore: ci sono priorità, a partire dall'aumento del salario delle lavoratrici e dei lavoratori.
Il coordinatore automotive della Fiom Cgil nazionale così conclude: “Con questo obiettivo nei prossimi giorni la Fiom avvierà una campagna di assemblee per condividere con le lavoratrici e i lavoratori le iniziative a sostegno della vertenza”.