Dopo mesi di mobilitazioni, iniziative sindacali e trattative intense, ieri, 15 luglio, si è registrata una nuova brusca interruzione del negoziato nazionale per l’istituzione di un accordo quadro sui diritti e sulle tutele del personale della filiera Esselunga in appalto, addetto alla consegna della spesa a domicilio in tutta Italia.

Una trattativa riaperta dopo la legittima protesta dei lavoratori, che – in assenza di riconoscimenti economici e normativi per mansioni svolte ma non contrattualizzate, come la consegna ai piani – avevano sospeso questa parte del servizio, limitandosi alla consegna al piano strada. Tale attività, ricordiamo, non è prevista tra le mansioni del driver inquadrato al livello G1 del contratto nazionale Logistica Trasporto Merci, applicato dalle aziende in appalto.

“Le imprese coinvolte (Brivio & Viganò, Italtrans, Capozzi) hanno mostrato ancora una volta un atteggiamento poco rispettoso – scrivono in una nota Filt Cgil Milano e Lombardia –, presentandosi al tavolo negoziale con proposte minime, parziali e inaccettabili, che negano la dignità dei lavoratori e vanificano gli sforzi portati avanti in questi mesi, anche a seguito dell’intesa di tregua siglata il 6 maggio con l’obiettivo di dare una svolta al confronto”.

Il sindacato ricorda nella nota che “quella tregua era stata possibile solo grazie a un’intensa stagione di lotta avviata in Lombardia dalla Filt Cgil regionale, con la denuncia delle gravi criticità nell’organizzazione del lavoro, dei rischi per la salute e la sicurezza e di comportamenti discriminatori nei confronti dei lavoratori sindacalizzati”.

Gli incontri calendarizzati tra maggio e giugno (ultimo in data 30 giugno) non hanno portato ad alcuna proposta adeguata sul riconoscimento economico delle mansioni effettivamente svolte, come emerso anche nel comunicato delle segreterie nazionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: nessuna indennità per le consegne ai piani, trattamenti economici differenziati e insufficienti tra lavoratori, mancanza di risposte su ferie, welfare, turni domenicali e sicurezza.

“Di fronte all’ulteriore presa in giro, avvenuta ieri 15 luglio, una trattativa durata fino alle ore 21:00, voluta dalla parte datoriale dopo l’interruzione del negoziato del 30 giugno, non possiamo che riaffermare con forza che la misura è colma. In Lombardia e su tutto il territorio nazionale ripartiranno le azioni di lotta, per riconquistare la dignità che spetta a chi, ogni giorno, consente alle persone di ricevere la spesa a casa, svolgendo anche attività non previste dal contratto e che neanche vengono loro riconosciute né economicamente compensate. Siamo e continueremo a essere al loro fianco – scrivono Filt Cgil Lombardia e Milano –, driver che sembrano invisibili ma fondamentali per la vita quotidiana di migliaia di famiglie. Non ci fermeremo finché non ci sarà un vero accordo nazionale che riconosca diritti, tutele e dignità”.