La Polizia di Stato ieri ha condotto un’operazione, nelle province di Barletta-Andria-Trani, Cuneo, Foggia, Latina, Matera, Prato, Reggio Calabria e Trapani, finalizzata a contrastare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro connesso all'immigrazione illegale. In provincia di Latina, nell'area territoriale di Cisterna di Latina, sono state riscontrate aziende agricole che ricorrono a forme di sfruttamento dei lavoratori.

“L'operazione su vasta scala di ieri, con il coinvolgimento anche di Latina e zone della sua provincia, fa emergere ancora una volta fenomeni di sfruttamento che interessano in modo significativo la manodopera agricola straniera. Se gli interventi delle forze dell'ordine di contrasto al caporalato e sfruttamento sono senza dubbio importanti e scardinano alcune sacche di illegalità, siamo altresì convinti che servano buone pratiche di prevenzione allo sfruttamento, al lavoro nero e all'intermediazione di manodopera. Risposte in termini di applicazione dei contratti, alloggi, trasporto, accoglienza ma anche interventi che affrontino con tempestività il tema dei permessi di soggiorno a cominciare da tempi certi e brevi, basterebbe ragionevoli, per il rilascio”. Lo dichiarano in una nota congiunta Stefano Morea, segretario Flai Cgil Roma e Lazio, e Laura Hardeep Kaur, segretaria generale Flai Cgil di Frosinone e Latina.

“Lo stesso decreto flussi ha generato in molti casi, anziché percorsi virtuosi di regolarizzazione, una nuova frontiera dello sfruttamento e della ricattabilità da parte di alcune aziende agricole che una volta chiesto il nulla osta non hanno mai regolarizzato i lavoratori per i quali avevano fatto richiesta. Anche qui chiediamo controlli, che siano a tutela di quelle persone che vogliono solo venire in Italia per un lavoro dignitoso e invece finiscono in vera filiera di sfruttamento e ricatti, alla mercé di aziende che di fatto possono usarli come nuovi schiavi".

“Alle sollecitazioni da parte nostra – spiega Hardeep Kaur - non abbiamo ricevuto risposte né dalle aziende né dalle prefetture che quei nulla osta al lavoro lì hanno rilasciati. Non esiste ad oggi alcun controllo sul numero di richieste effettuate e le conseguenti regolarizzazioni dei lavoratori”.

“Nel Lazio - conclude Morea - situazioni di lavoro sfruttato sono moltissime, le incontriamo ogni giorno nelle nostre sedi di prossimità e con il sindacato di strada, spesso riguardano lavoratrici e lavoratori stranieri maggiormente esposti alle difficoltà, basti pensare banalmente all'ostacolo della lingua. Noi ci siamo, al loro fianco per sostenere le giuste battaglie per il lavoro e i diritti".